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Bari calcio, parla Pillon: “Serve ritrovare l’entusiasmo”

L'ex tecnico di Bari e Pisa, si è soffermato sul momento dei biancorossi e sul prossimo match di campionato

Pubblicato da: Nicola Lucarelli | Mer, 13 Settembre 2023 - 18:58

Dopo la sosta per le nazionali, torna il campionato di serie B. Il Bari ripartirà dall’Arena Garibaldi di Pisa, affrontando sabato 16 settembre alle ore 14, i padroni di casa allenati da mister Alberto Aquilani. Per affrontare i temi del match e per fare un focus su questo avvio del campionato di serie B, ci siamo rivolti ad uno dei massimi esperti del torneo cadetto, vale a dire mister Bepi Pillon.

Pillon si è concesso a un’intervista in esclusiva ai microfoni di Borderline24.com per raccontare anche le sue carriere di calciatore e tecnico.

 

Mister, ultima esperienza sulla panchina della Triestina. Pronto per ricominciare?

“Se capita l’occasione giusta, perchè no. Dipende sempre dalle proposte che arrivano. Ma è chiaro che mi piacerebbe ripartire.”

Ha iniziato ad allenare nel lontano 1992 nel campionato di Promozione Veneto. In seguito ha guidato ben 20 squadre. Se non è record, poco ci manca…

“In 30 anni di calcio ne ho girate di squadre. Sono state tutte belle esperienze, qualcuna negativa come capita nel mondo del calcio. La cosa che voglio mettere in risalto è che ho allenato in tutte le categorie: dalla Promozione alla serie A.”

A proposito di record, lei ne detiene uno molto particolare (insieme ad Alberto Zaccheroni): parliamo del record di tre promozioni consecutive dalla Serie D alla Serie B, col Treviso.

“E’ un record di cui vado fiero, ma sono cose ormai passate. Restano delle grandi soddisfazioni.”

Ma prima di sedersi in panchina, Pillon ha calcato diversi campi di calcio. In che ruolo giocava?

“Inizialmente giocavo come tornante nel 3-5-2. Poi sono passato in un ruolo più centrale, come regista  davanti alla difesa. Ed era un ruolo a me più congeniale.”

Tornando alla carriera di allenatore, quale la più grande soddisfazione e quale il più grande rimpianto?

“Le più grandi soddisfazioni sicuramente le ho avute alla guida del Treviso. Siamo partiti dai dilettanti per arrivare in serie B. E nella formazione base in serie B, c’erano nove undicesimi della squadra che giocava in serie D. La delusione più grande è stata alla guida del Chievo: giocammo i preliminari di Champions ma la società decise di esonerarmi dopo sei partite in serie A in cui raccolsi due punti. Fu un esonero ingiusto.”

Sabato si affronteranno Pisa e Bari. Lei ha allenato entrambe le compagini. Partiamo dai nerazzurri toscani: era il 2015 e la sua avventura sulla panchina pisana durò davvero poco…

“A Pisa ho allenato solo per una settimana. Ci furono delle incomprensioni con la società e preferì lasciare.”

In Puglia, invece, la parentesi fu più lunga, ma l’epilogo molto amaro. Subentrò all’esonerato Tardelli, ma non riuscì ad evitare la retrocessione sul campo. Poi il Bari venne ripescato a seguito del fallimento di Ancona e Napoli.

“Fu un dispiacere enorme. Per fortuna arrivò il ripescaggio. Quella era una squadra che poteva fare senz’altro qualcosa in più.”

Nonostante l’amaro epilogo, lei è tra i tecnici più stimati ed apprezzati dai tifosi biancorossi…

“Forse i tifosi hanno intravisto in me un allenatore che ha dato tutto per salvare la squadra. Si creò subito una bella empatia con la tifoseria e ringrazierò per sempre i tifosi del Bari per esserci stati accanto anche nei momenti più difficili.”

Veniamo al Bari dei giorni nostri. Come valuta questo avvio di stagione?

“Parto col dire che ripetersi sarà difficile. La perdita di Menèz avrà il suo peso, anche se hanno preso Aramu che considero un calciatore forte.”

Bari che ha perso quasi tutti i pezzi pregiati. Crede che i sostituiti siano all’altezza?

“Sibilli è un calciatore che mi piace. Possono far bene ma per riuscirci, devono ritrovare l’entusiamo dello scorso anno. Perdere la serie A in quel modo, è una botta difficile da superare. Ma sono sicuro che, con il lavoro e la spinta del pubblico, il Bari possa fare un buon campionato.”

Vede delle similitudini tra lei e l’attuale tecnico biancorosso, Michele Mignani?

“Con Mignani ci ho giocato contro quando lui allenava il Modena ed io la Triestina. Le sue squadre sono organizzate e si vede la sua mano. Riesce a trasmettere le sue idee alla squadra e lo si vede in campo. Il Bari dello scorso anno giocava bene.”

Organico completo o manca ancora qualcosa? Per molto tifosi e addetti ai lavori, servirebbe una punta di categoria

“Dipende dal modulo che si utilizza e dato che Mignani sta schierando i suoi con il 4.3.3 credo siano abbastanza coperti con Diaw e Nasti. Le cose cambierebbero in caso di modulo con due punte.”

Conosce qualche calciatore dell’attuale organico biancorosso?

“Ce ne sono diversi. Il primo che mi viene in mente è Maiello. Ma penso anche a Benali, Acampora, Di Cesare e Vicari.”

E veniamo a questo Pisa Bari. Chi vede favorito? Per chi farà il tifo?

“Ci sono pochi dubbi sulla squadra per la quale tiferò, cioè il Bari. Non me ne voglia il Pisa, una squadra che è partita bene. Sarà una bella partita: il Bari è una squadra che in trasferta può far male, anche se quello di Pisa è un campo difficile.”

Dando uno sguardo al campionato, quali le sue favorite per la promozione in serie A?

“Sicuramente le tre retrocesse oltre al Parma e lo stesso Bari. La sorpresa potrebbe essere il Catanzaro. Ma in serie B tutto è possibile.”

(foto Cosenza Calcio)

 

 

 

 

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