Dodici i punti dove, nel secondo monitoraggio dell’Arpa dal 15 al 31 agosto, è stata rilevata la presenza di alga tossica. In concentrazioni anche maggiori rispetto alle prime due settimane di agosto. C’è infatti un preoccupante “bollino rosso” a Bari, all’altezza del lido Il Trullo a San Giorgio: qui si è passati da una situazione da “verde” ad un allarme rosso con concentrazioni oltre le 125mila cellule al litro. Il livello di allerta invece è di 10mila.
Concentrazioni abbondanti invece sempre a Bari, a Santo Spirito, a San Domino nel Foggiano e a Mola. Presenza discreta a Molfetta e Giovinazzo. Presenza modesta alla Forcatella. Ed infine presenza scarsa a Bisceglie, Monopoli, Torre Canne, San Cataldo e Porto Badisco nel Leccese.
L’alga tossica è arrivata in Puglia nel 2000, introdotta accidentalmente nel Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi. Si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.
Può provocare malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria). Nel caso di certificata fioritura di questo tipo di alga, bisogna evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate.