Da gennaio ad oggi, in Puglia, si sono abbattuti 56 eventi estremi tra tempeste di vento, nubifragi, fulmini, tornado e grandinate. Diversi i danni provocati nelle città e nelle campagne, tra questi serre scoperchiate, smottamenti, allagamenti, ma anche danni indiretti causati dalla peronospora e dalle scottature con perdite cospicue di cibo, dall’uva agli ortaggi. E’ quanto emerso dall’analisi dettagliata effettuata dalla Coldiretti Puglia sulla base dei dati di Eswd (European sever weather database), in relazione alle ultime allerte relative ai meteo diramate negli scorsi giorni.
Entrando più nel dettaglio, “nel 2023 si sono abbattuti da nord a sud della Puglia 11 tornado, 9 grandinate violente, 24 nubifragi, 9 tempeste di vento e 3 tempeste di fiumi, in un’annata segnata dal clima pazzo – evidenzia Coldiretti Puglia – con all’inizio una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi per alcuni mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature ed infine dal caldo torrido a luglio e a fine agosto che hanno causato finora la perdita di almeno il 15% dell’uva e del pomodoro, di oltre il 20% di grano duro per fare la pasta, del 15% del latte e del 70% del miele”.
“Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo. Il ciclone infatti arriva in un 2023 si classifica fino ad ora nella top ten degli anni più caldi di sempre con una temperatura superiore di 0,67 gradi la media storica che lo classifica al terzo posto tra le più alte mai registrate nel periodo dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Isac Cnr nei primi sette mesi del 2023 dalla quale si evidenzia peraltro che per il nord Italia si è trattato del secondo anno più caldo, con l’anomalia del periodo che è stata di ben +0,86 gradi superiore la media” – evidenziano.
Negli ultimi 5 anni a causa degli eventi catastrofali, in Puglia, sono andati persi 200 milioni di quintali di cibo “Serve una stretta – aggiunge Coldiretti Puglia – sugli strumenti innovativi sia di investimento che di agricoltura digitale per tutelare prodotti agricoli e agroalimentari e reddito delle imprese, dopo che in 10 è andato perso il 30% delle aziende agricole in Puglia che scontano lo scotto degli alti costi di produzione, del clima pazzo, della concorrenza sleale, in uno scenario aggravato deli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che hanno fatto aumentare i costi di produzione delle aziende agricole con un impatto devastante sui bilanci, ma anche sulla spesa dei consumatori. Una situazione climatica difficile che rischia di diventare strutturale e che impone agli agricoltori un approccio innovativo al lavoro in azienda con soluzioni 4.0 che riescano ad ottimizzare le risorse disponibili: dalle centraline meteo a rilevamento continuo collegate al satellite per monitorare l’umidità dei terreni e la distribuzione dell’acqua, sistemi hi tech per la distribuzione mirata dei fertilizzanti solo dove servono e in condizioni meteo climatiche ottimale per la massina resa, utilizzo di attrezzature di precision farming per velocizzare le lavorazioni e salvare i raccolti in situazioni di emergenza. Non è un caso che il 65% degli investimenti riguardi proprio macchinari a tecnologia avanzata come la guida Gps e sistemi di monitoraggio e controllo delle lavorazioni e delle superfici interessate” – conclude.