Il quartiere Libertà di Bari potrà riavere il suo Centro di Salute Mentale. La ASL Bari ha individuato gli spazi necessari in via Davide Lopez 24, nello stesso immobile che il Comune di Bari ha messo a disposizione per la realizzazione di una delle cinque Case della Comunità destinate al capoluogo e della Centrale Operativa Territoriale (COT).
I progetti finanziati con fondi PNRR, 1,3 milioni di euro per la Casa di Comunità e 172mila euro per la COT, corrono su un binario parallelo, ma gli ampi spazi disponibili consentono di mettere nero su bianco anche un’idea che la Direzione strategica della ASL Bari stava maturando da tempo: restituire a quest’area della città, rimasta sguarnita dopo la tragedia costata la vita alla psichiatra Paola Labriola, un importante presidio per la salute mentale.
L’Area Tecnica della ASL Bari ha infatti valutato positivamente l’adeguatezza dell’infrastruttura nel suo complesso, sia dal punto di vista degli ambienti sia per quanto riguarda gli standard di sicurezza ottenibili, individuando ben 800 metri quadri utilizzabili oltre ai 1.200 (sui 2mila totali) già destinati ad ospitare le Casa della Comunità e COT, che sono in una fase avanzata di progettazione. Il direttore dell’Area Tecnica, ing. Nicola Sansolini, nelle scorse ore ha incaricato i suoi tecnici di stilare il Piano di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), propedeutico all’ottenimento dei fondi necessari alla realizzazione del nuovo CSM, una struttura che assieme alla Casa della Comunità e alla COT costituirebbe un fondamentale polo di Salute pubblica dislocato sul territorio.
“Dopo una serie di sopralluoghi effettuati con la struttura tecnica della ASL nei locali in via Lopez già messi a disposizione dell’azienda sanitaria da parte dell’amministrazione comunale nell’ambito del piano delle Case della Comunità finanziato dal Pnrr – commenta l’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola -, finalmente è stata sciolta la riserva circa la possibilità di insediare in quegli stessi locali il Centro di Salute Mentale del quartiere Libertà, chiuso ormai da tempo dopo il tragico avvenimento che costò la vita alla dottoressa Paola Labriola. Per noi si tratta di un risultato importante, richiesto formalmente all’atto del convenzionamento, che ci permetterà, grazie alla disponibilità della ASL Bari, di riportare in un quartiere popoloso come il Libertà un servizio di grande rilevanza per i cittadini. La cura della salute mentale oggi permette al sistema sanitario di prevenire patologie e disagi, soprattutto in contesti caratterizzati da fragilità e marginalità sociale. Di qui la nostra richiesta di valorizzare al meglio l’immobile messo a disposizione della ASL inserendo anche questo servizio fondamentale che da tempo mancava al quartiere” – conclude.