Proseguono le indagini per scoprire cosa sia avvenuto nel corso della tragedia consumatasi ieri a Foggia. Una donna di 72 anni, Francesca Marasco, ha infatti perso la vita accoltellata probabilmente (ed è l’ipotesi più accredita) nel corso di una rapita finita male. A ritrovare il cadavere della donna è stato un cliente dell’attività che ha chiamato il 112. Era riversa in una pozza di sangue, vicino al bancone, e i sanitari del 118 hanno potuto solo constatarne la morte.
La sua tabaccheria, ora posta sotto sequestro, era aperta da decenni e Francesca l’ha gestita per anni con l’anziana madre, scomparsa anni fa. In città è tanta l’indignazione. Sui social si susseguono le attestazioni di stima e affetto nei confronti della vittima e dei suoi familiari. In uno dei tanti messaggi lasciati davanti alla tabaccheria, divenuta per tutti “il simbolo del non ritorno”, si legge lo sconforto delle gente perbene: “Foggia perbene piange la morte di Franca, vittima innocente del cancro che attanaglia e divora la città”.
Al momento comunque sembra che nessuno abbia visto o sentito qualcosa, ma gli investigatori sperano di ottenere maggiori informazioni utili dalle immagini telecamere di sorveglianza, acquisite subito dopo l’omicidio, anche se sono poche nella zona e molte anche non funzionanti. A Foggia è stato proclamata una giornta di lutto cittadino.
“Nessuno dovrebbe morire per una mano assassina”; “Quante vittime innocenti dobbiamo ancora contare”; “Foggia lastricata di sangue e lacrime ancora”; “La Foggia perbene ti chiede scusa. Riposa in pace”: sono alcuni dei messaggi, accompagnati da fiori, lasciati davanti alla saracinesca della tabaccheria in via Marchese De Rosa. Tutti in città conoscevano Francesca e in tanti la descrivono come una “gran lavoratrice, donna disponibile e perbene”.
(foto Facebook di Giuseppe Nobiletti)