Mentre molti italiani si preparano per il rientro verso la città e il traffico su strade e autostrade delle vacanze è elevato, rimangono ancora estremamente alti i prezzi sulle colonnine dei distributori di carburante. Secondi i dati più aggiornati del Ministero, il prezzo della benzina si attesta a circa 1,939 euro al litro e il gasolio a 1,827. Livelli elevatissimi ed irragionevoli, che nemmeno il rallentamento della produzione americana e il taglio annunciato dall’Opec possono giustificare.
Secondo i calcoli effettuati dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento del mercato petrolifero che del cambio euro/dollaro, ad oggi sul prezzo della benzina gravano ben 18 centesimi in più rispetto al dovuto. Il prezzo del gasolio, invece, si attesta a ben 20 cent in più di quanto dovrebbe. Questo si traduce, per una famiglia, secondo Federconsumatori, in un aggravio sui pieni di carburante di +216,00 euro (calcolando una media di due pieni di benzina al mese).
“A questi – spiega l’associazione – si aggiungono +178,80 euro di ricadute annue in termini indiretti, dovute all’aumento dei prezzi di beni e servizi (non dimentichiamo, infatti, che l’86% dei beni è trasportato su gomma), per un totale di 349,80 euro. Il confronto con il passato risulta ancora più allarmante: volgendo lo sguardo indietro, esattamente a 10 anni fa, emerge come il prezzo della benzina, pur a fronte di una diminuzione del costo del petrolio al barile del 23% (controbilanciata, però, da una forte perdita di terreno della nostra moneta), sia aumentato di ben il 10%”.