“Sono in Albania e domani per fortuna parto. Ho trascorso una settimana da incubo. Non c’è uno che non provi a fregarti”. Inizia così un lungo post di una turista italiana in Albania. “Nei negozi si viene strattonati dagli stessi proprietari innervositi e incapaci di gestire una mola così grande di turisti – continua – Prezzi altro che economici ( tonno €8,70) e tutti i prodotti italiani con prezzi triplicati in tutti i market. A Ksamil affittiamo l’acqua scooter pagando 60 euro per 30 minuti e dopo 15 minuti il tipo cci obbliga a scendere sostenendo che mezz’ora fosse già passata. Per fortuna c’era chi poteva testimoniare orologio alla mano, anche se a nulla è valso. Alla fine siamo scesi”.
“Norme igieniche inesistenti – continua il racconto – le strade sono piene zeppe di immondizia e nessuno che pulisce. Se cammini sui marciapiedi l’aria è irrespirabile. Appena vedono gli italiani cercano di fregarli. Non capisco tutti questi post e recensioni positive chi le metta. Vergogna. Scriverò anche alla Premier Meloni che fino a due giorni fa era in Albania e le spiegherò il trattamento con i fiocchi che ci hanno riservato i nostri “fratelli” albanesi. Se continuate così massimo 2 anni non vedrete più italiani”.
Altra recensione sempre dall’Albania: “Non ci sono bancomat, mare bello ma servizi pessimi. Abbiamo apprezzato i paesaggi ed il mare cristallino di Ksamil e costa sud ma l’approssimazione con la quale gestiscono il flusso turistico ci ha lasciati perplessi “.
“Purtroppo mancano 2 settimane alla partenza (5-12 settembre) e mi è appena successo una cosa che mette in brutta luce il turismo albanese. Mai successo – si legge in un altro post – Abbiamo prenotato tramite Booking ad aprile un appartamento per 7 notti per la cifra totale di 182 euro. Ho appena ricevuto una telefonata dal appartamento dicendo che il prezzo è molto sottovalutato e che se voglio andare ancora da loro devo pagare un prezzo superiore, più del doppio altrimenti mi cancella la prenotazione”.
(foto italiani a (Saranda & Ksamil) Albania)