“Cara Graziella, quest’anno ti ricordo con l’animo un po’ più sereno. Aver mantenuto la promessa di una sepoltura, aver dato dignità a ciò che la terra ha conservato gelosamente di te, placa il mio animo. Ero maternamente inquieta”. Lo scrive in un post pubblicato sui social, Giovanna Bruno sindaco di Andria, città che 23 anni fa ha vissuto l’orrore di una bambina violentata e bruciata viva. Si chiamava Graziella Mansi e aveva solo 8 anni quando il 19 agosto del 2000 finì nelle mani di cinque ragazzi che posero fine brutalmente alla sua vita.
Dallo scorso dicembre, una lapide è stata sistemata all’ingresso del cimitero cittadino. “È bello – continua – notare quante persone si fermano a salutarti, a lasciarti un fiore, o solo un’occhiata. Ti salutano tutti, sanno che ci sei”. Per Bruno “la tua tragedia è divenuta la tragedia di una città intera”, prosegue e conclude: “Tu sei dove l’aria, il vento, la libertà, la gioia, la leggerezza, la semplicità dicono l’ultima parola sulla cattiveria umana”. (Foto facebook)