I sindaci pugliesi sono sempre più preoccupati per la condizione di povertà che sta interessando una fascia sempre più ampia di cittadini. Per questa ragione, Anci Puglia, ha inviato alla Regione un documento a firma della Presidente Fiorenza Pascazio, condiviso dal Comitato Direttivo, in cui esprime la preoccupazione in merito al fenomeno con prevedibili pesanti conseguenze, peraltro già in atto, per il sistema territoriale dei servizi sociali locali.
La situazione, evidenziano “è ulteriormente aggravata dalla sospensione del Reddito di Cittadinanza per molte famiglie pugliesi”. La comunità dei Sindaci dei Comuni pugliesi si legge nel documento – è preoccupata per l’aggravarsi delle condizioni di fragilità e povertà che stanno interessando una fascia sempre più larga dei cittadini pugliesi, con le prevedibili gravi conseguenze che già si registrano sul sistema territoriale dei servizi sociali locali. I dati dei principali istituti di ricerca e statistica nazionali e regionali sono allarmanti. Nel 2022 nella nostra regione oltre 140.000 nuclei famigliari pugliesi hanno avuto accesso al Reddito di Cittadinanza, coinvolgendo ben 330.595 cittadini pugliesi (INPS, Osservatorio Statistico). Secondo le stime dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio nel passaggio alla nuova misura di contrasto alla povertà approvata dal Parlamento, l’Assegno di Inclusione, il 40% circa dei nuclei famigliari beneficiari del Reddito di Cittadinanza e il 33% degli individui coinvolti, a partire dalle prossime settimane, saranno esclusi dalla nuova misura e solo parzialmente transitati verso il sistema di Supporto per la formazione e il lavoro (i cui contenuti e caratteristiche ancora oggi appaiono non ben delineati): numeri da brivido che già premono sul sistema di welfare locale e regionale, chiedendo risposte e presa in carico” – sottolineano.
“In questo contesto – proseguono – certamente apprezzabile è lo sforzo fatto dalla Regione Puglia nell’elaborazione della nuova misura regionale del Reddito di Dignità (ReD), alla quale stiamo attivamente partecipando. Si tratta tuttavia, di una misura complementare che per risorse, ambito e specifica articolazione dell’intervento, non può fronteggiare la situazione che si sta verificando con il venire meno di una misura nazionale e universale di Contrasto alla Povertà. Facciamo nostro il grido di allarme delle principali organizzazioni della società civile pugliese, e in particolare quello di Alleanza contro la povertà di cui ANCI Puglia è da tempo partner e sostenitore attivo, perché l’amministrazione regionale nel suo complesso, si faccia carico del nuovo e preoccupante scenario e metta in campo un’azione coordinata di tutte le sue funzioni politiche e amministrative per fronteggiare la grave situazione che si prospetta. In proposito, il ruolo dei Comuni è di fondamentale importanza poiché sono gli enti territoriali più vicini ai cittadini. I Sindaci rappresentano il volto dello Stato sul territorio, la frontiera della risposta ai bisogni dei cittadini che diventano ogni giorno più pressanti nella richiesta di sostegno a fronte di condizioni di povertà, di impossibilità di pagare bollette o affitti di casa. È del tutto evidente che per avere forza e concretezza, le iniziative volte a contrastare la povertà a livello locale debbono poter contare sul supporto incisivo e convinto degli altri livelli istituzionali. Per questo, oltre alle azioni di ANCI a livello nazionale, ANCI Puglia conta sul rafforzato sostegno della Regione Puglia. Per queste ragioni, Signor Presidente, Sig.ri Assessori e On. De Simone, vi invitiamo convintamente ad assumere al più presto un’iniziativa politica ed istituzionale autorevole, concreta e operativa, perché insieme si possa affrontare questo tema e fornire risposte ai bisogni dei cittadini pugliesi” – concludono.
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