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Fino a 500 euro per un giorno in Salento: “Grecia più conveniente”

Il monitoraggio dell'Adoc: "Prezzi troppo alti, molti hanno preferito altre nazioni"

Pubblicato da: redazione | Mar, 1 Agosto 2023 - 17:59

Dal Gargano al Salento, i prezzi sulle spiagge pugliesi sono molto più alti rispetto ad altre nazioni come Grecia e Albania. A Gallipoli, ad esempio, per una giornata al mare (compresa consumazione al ristorante) e una notte in b&b una famiglia di quattro persone deve, in media, pagare fino a 500 euro. A rivelarlo è Giulia Procino, presidente Adoc Puglia e Bari, sulla base di un’indagine appena condotta.

“Nel dettaglio – spiega Procino – abbiamo verificato che a Gallipoli un ombrellone e due lettini posso costare dai 35 ai 50 euro al giorno, una camera matrimoniale in un bed&breakfast da 106 a 265 euro e per il ristorante dai 35 ai 150”. Più economico il Gargano, dove una famiglia di 4 persone potrebbe spendere in media dai 300 ai 400 euro. Nello specifico a Vieste si spende dai 25 ai 40 euro per un ombrellone e due lettini, da 95 a 150 euro per una camera matrimoniale in un b&b e dai 30 ai 150 euro in un ristorante per il pranzo. Nel Barese, a Polignano a Mare, sui lidi si spende invece tra i 25 e i 59 euro. Per il soggiorno in b&b si arriva a spendere fino a 250 euro a notte, per i ristoranti dai 35 ai 200 euro a persona. A Pulsano, infine, prezzi simili a quelli del Gargano con un ombrellone e due lettini da 20 a 40 euro; per b&b dai 95 ai 190 e per il ristorante da 35 a 150 euro. Dall’indagine sono state escluse le strutture particolarmente lussuose che richiedono sino a 500 euro a notte.

“L’Adoc – dichiara Procino – è convinta che lo scarso afflusso di turismo in Puglia ed il calo delle presenze siano dovuti agli aumenti dei prezzi dei servizi turistici, accompagnato dalla difficoltà economica dovuta al caro prezzo che ha svuotato le tasche delle famiglie pugliesi. Prima il Covid, poi la crisi energetica, con il conseguente aumento dei prezzi di prima necessità hanno portato molte famiglie pugliesi a rinunciare alle vacanze o comunque a scegliere mete più economiche, anche a costo di andare all’estero”.

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