Nella conferenza stampa d’apertura stagione del 13 luglio scorso, il presidente del Bari Luigi De Laurentiis, ha dichiarato che Caprile e Cheddira, pezzi pregiati dell’organico biancorosso, andranno via. Per il numero 1 del Bari, le plusvalenze derivanti dalle cessioni dei due galletti dovrebbero andare ad aumentare il budget per il calciomercato messo a disposizione del direttore sportivo, Ciro Polito. Sino ad ora però, nessuna della due cessioni è stata ufficializzata e mentre per l’approdo di Caprile al Napoli (altra società dei De Laurentiis) dovremmo essere vicini alla chiusura (l’estremo difensore passerebbe ai partenopei per una cifra attorno ai 7 milioni di euro per poi essere ceduto in prestito all’Empoli), pare non ci siano offerte concrete per il nazionale marocchino Walid Cheddira.
Ed ecco spiegata l’impasse del calciomercato del Bari con il ds Ciro Polito che, sino ad ora, ha potuto portare a termine solo operazioni con calciatori svincolati o prelevati in prestito da altri club. E’ il caso di Marco Nasti, giusto in prestito dal Milan o degli svincolati Faggi e Menez. Sempre in prestito, dovrebbe arrivare dalla società brasiliana del Gremio, il portiere classe 99 Brenno.
Nelle ultime settimane sono circolati i nomi di altri calciatori, come ad esempio quello di Valoti del Monza. Ma, in questo caso, per prelevare il centrocampista classe 93, occorre investire sul cartellino e i De Laurentiis non sembrano essere disposti a farlo. Così, società come Pisa e Cremonese, pare abbiano superato la concorrenza del Bari e si stanno contendendo il calciatore.
Purtroppo, la realtà nuda e cruda è solo questa: se non verranno ceduti Caprile e Cheddira, il Bari non potrà effettuare acquisti di calciatori da altre società e dovrà “accontentarsi” di calciatori svincolati o in prestito. Per qualcuno questo potrebbe essere definito “management sostenibile”, ad altri potrebbe sembrare una semplice e ben definita “autogestione”. C’è da dire che i De Laurentiis hanno sempre dimostrato di saper fare calcio in maniera oculata e senza spese folli. Anche se, per riportare il Napoli nella massima serie dopo il fallimento, non badarono a spese e allestirono squadroni. A Bari è accaduto solo in serie C, mentre nella serie cadetta i De Laurentiis hanno optato per un sano contenimento dei costi, sperando nelle intuizioni del direttore sportivo Ciro Polito. Intuizioni che, nelle ultime due stagioni, sono state quasi tutte indovinate.
Intanto, tra soli sei giorni (28 luglio), si concluderà il ritiro di Roccaraso. Un ritiro svolto con tanti calciatori che non faranno parte della rosa per il prossimo campionato. Il tecnico Mignani ed il suo staff stanno lavorando con almeno dieci calciatori destinati ad approdare in altri lidi. Lecito domandarsi l’utilità di svolgere un ritiro precampionato con un organico ampiamente incompleto e con una campagna acquisti partita in notevole ritardo. (foto ssc bari)