Anche nella ricerca del lavoro del settore turismo, in Puglia, vince il lusso. A raccontarlo a Borderline24 è Giancarlo De Venuto, presidente di AssHotel Confesercenti evidenziando diverse difficoltà nella ricerca del personale che, attualmente, è sempre più propenso ad interfacciarsi ad una branca turistica “di lusso”, mettendo da parte le altre strutture che, spesso, sono invece carenti di personale.
Da una parte i lavoratori “inesperti” che non vogliono allontanarsi da casa, dall’altra, invece, personale qualificato che abbandona il settore del turismo medio per avvicinarsi ad una tipologia di turismo sempre più di moda in Puglia che però, spesso, non offre reali spinte di carriera. “Nel nostro settore ci sono diverse problematiche – ha spiegato – i lavoratori non accettano più di occupare la maggior parte del loro tempo al lavoro e prediligono sempre più il format stagionale che però, non prevede molte opportunità di carriera. Attualmente c’è dunque carenza di lavoratori qualificati nell’ambito del turismo medio basso, si rischia così una brusca frenata al settore” – evidenzia.
A preoccupare maggiormente è la carenza di formazione. “I problemi nel settore – prosegue – hanno diverse facce – sicuramente la carenza di formazione che non permette una crescita in questo ambito. Ma è collegato al fatto che in alcune situazioni i contratti non vengono rispettati e, se non si pagano regolarmente i lavoratori, ovviamente vanno via. Si tratta più in particolare di quelle aziende piccole, che non hanno la capacità di vendersi sul mercato. In tanti infatti preferiscono effettuare esperienze all’estero, o anche in altre zone d’Italia, dove sono previsti stipendi più alti e condizioni migliori. Qui ci sono molti lavoratori inesperti che non vanno via per non allontanarsi, un fattore che crea uno stallo nell’ambito lavorativo. Oggi, la maggior parte delle volte, si predilige il lavoro stagionale che non permette però lo sviluppo di una carriera. Ci sono casi in cui vengono assunti stranieri per pagarli meno, situazioni da caporalato. La natura stagionale delle strutture alberghiere può portare ad approfittare di alcune situazioni Alcuni si vantano anche di questo, ma è ingiusto. Esistono contratti di lavoro minimi e devono essere rispettati” – ha concluso evidenziando che, un settore come quello turistico, richiede personale qualificato ed è pertanto necessario “non assumere chiunque, ma chi ha capacità”.
Attualmente, secondo quanto emerso dall’Osservatorio Professioni Estive condotto da InfoJobs la piattaforma per la ricerca di lavoro online realizzato per fotografare l’andamento degli annunci di lavoro nella categoria turismo e ristorazione, i dati relativi al 2023 hanno registrato un andamento positivo: le domande di ricerca rispetto alle figure del settore sono infatti moltissime. I dati 2023, più nel dettaglio, delineano uno scenario positivo con un totale di quasi 5mila annunci nella categoria pubblicati da aprile a metà giugno sulla piattaforma. La maggior parte degli annunci riguarda la sottocategoria ristorazione, che da sola ne conta quasi 4.000. Il turismo, anche se con numeri più piccoli, ha la crescita percentuale più importante, che mantiene la tripla cifra già registrata nel 2022. Tra le professioni più richieste ci sono al primo posto il cameriere, al secondo l’assistente di cucina e al terzo il cuoco.
La figura del barista si posiziona invece al quarto posto e quella di animatore turistico, all’ottavo nel 2022, cresce collocandosi nel 2023 alla quinta posizione. Seguono addetto al catering aereo (sesto in classifica), chef (settimo), addetto alle pulizie (ottavo), addetto vendite (nono), responsabile vendite (al decimo). Fuori dalla top ten, ma comunque presenti i ruoli di pizzaiolo (al dodicesimo posto), pasticcere (quindicesimo) e alcune figure professionali particolari come ad esempio il confezionatore caseario artigianale, al diciassettesimo. Attualmente, le offerte attive, ovvero quelle per cui non è stata trovata neanche una figura, sono 1.700.
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