I lavori sono bloccati da anni così come da anni i pescatori sono costretti ad attraccare a Mola perché la sabbia del porto di Torre a Mare ne impedisce l’accesso. I lavori per il dragaggio partirono nel 2015 ma si sono bloccati a distanza di poco tempo. Il Comune procedette alla risoluzione del contratto con la ditta vincitrice nel 2018. La ditta allora decise di citare nel 2019 il Comune per l’illegittimità del provvedimento di risoluzione del contratto d’appalto, chiedendo anche un risarcimento danni. Arriva il 2023 e si raggiunge un accordo, il contenzioso decade e il Comune mette la parola fine a quell’appalto. “La ditta che si aggiudicò l’appalto e il Comune di Bari convengono di rinunciare – si legge nella determina – come in effetti rinunciano, ad ogni azione, eccezione, diritto o pretesa di danno, costo o spesa derivante o avente titolo dai fatti e dai rapporti intercorsi direttamente e/o indirettamente tra le parti rivenienti dal contratto del 28 luglio 2014 per l’appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di “Intervento di dragaggio del porto di Torre a Mare”.
Messa la parola fine al vecchio appalto, ora il Comune può pensare a come salvare il porticciolo, punto di riferimento per le cooperative di pescatori. Bisognerà però rifare il progetto, aggiornarlo con i nuovi prezzi e rimetterlo a gara. Ci vorranno mesi, ma dopo anni di attesa, forse qualcosa riuscirà a muoversi. Da Torre a Mare in questi anni tante sono state la proteste da parte dei pescatori. In un primo momento c’era anche l’idea di utilizzare quella sabbia in eccesso che sarebbe stata prelevata, per realizzare le due spiagge inserite nel progetto del waterfront di San Girolamo: anche questo intervento non è stato mai realizzato.