Sospensione dell’attività per tre giorni. E’ quanto è stato disposto lo scorso 19 giugno per un locale nell’Umbertino e un altro nel quartiere Murattiano. I due locali avrebbero tenuto la musica alta oltre la mezzanotte e i proprietari sarebbero recidevi: queste le ragioni che hanno spinto il dirigente Michele Cassano (a capo del sezione annona della polizia locale) a firmare i due provvedimenti
“Io non contesto la decisione del Comune e non mi preoccupo dei tre giorni di chiusura – spiega Andrea Russo, proprietario di uno dei due locali che sino a domani resteranno a luci spente – ciò che mi fa arrabbiare è che non si combatte la malamovida puntando i fari solo su alcuni locali dell’Umbertino. Io chiudo il Kgb all’una di notte. Ci sono bar aperti sino all’alba e dove si inizia a bere ‘vecchia Romagna’ alle 10 del mattino, a prezzi ridicoli. Io vivo in quella zona da più di 20 anni. Ho visto il quartiere crescere e cambiare. Oltre 70 locali sono stati aperti negli ultimi anni: c’è sempre tanto passeggio di giorno e di notte. E, come residente, vedo anche tante cose che non mi piacciono. Proprio sotto casa mia, si spaccia droga dalla mattina a sera: vendono eroina, rivotril e cocaina per pochi euro a minorenni. A tutte le ore sotto gli occhi di tutti”.
Secondo Russo basta guardarsi intorno per comprendere che la malamovida, nella zona Umbertina, è altrove. A una manciata di metri dal suo locale, è sotto gli occhi di tutti la movida che non piace a nessuno: “Io impazzisco, perché qui a Bari va tutto al contrario, si lascia libero spazio a locali che – a prezzi bassi – tirano tanta gente tra via Abbrescia e via Cognetti. A ragazzi che urinano dove possono e lasciano bottiglie e bicchieri per strada. Poi, invece, a essere attenzionato è il mio locale. Lo trovo assurdo”. In altre parole, secondo il proprietario del Kgb, due pesi due misure. “Il mio locale è ben frequentato. C’è gente che da noi vuole rilassarsi ascoltando un pò di musica”. A proposito di questo, Russo precisa che la filo diffusione nel suo locale è stata tarata da un ingegnere. Un rapporto vero e proprio che attesta – attraverso un’indagine fonetica – il livello della musica da tenere per non oltrepassare le mura del locale. “Non è andata bene neanche questa.. Mi è costata più di 2mila euro ma a quanto pare, non ha alcuna valenza. Non per i vigili del Comune di Bari”.