Produrre almeno il 50% di autosostentamento energetico della struttura. È questo l’obiettivo dell’Acquedotto Pugliese che ha recentemente avviato la produzione di biogas nel depuratore di Bari Ovest. Ad annunciarlo è stata la stessa azienda, evidenziando che l’impianto, tra i più grandi della Regione, si arricchirà di due nuove stazioni di trattamento per la produzione di biogas dalla digestione dei fanghi.
Entrando più nel dettaglio, la digestione anaerobica è il processo tramite il quale i microrganismi metabolizzano il fango, riducendone la componente organica e ricavando il biogas. L’utilizzo del biogas per la produzione di energia elettrica e termica contribuisce, tra gli altri fattori, a ridurre notevolmente i costi di gestione dell’impianto. Quest’ultimo può produrre in media mille megawattora all’anno, corrispondente a un risparmio energetico che va dai 200mila ai 250mila all’anno, rendendo così possibile l’autoproduzione del 25% dell’energia necessaria per quest’ultimo.
L’obiettivo del progetto, che ha un valore complessivo di 35 milioni di euro, è dunque quello di rendere maggiormente eco-sostenibile l’impianto arrivando al 50% dell’autosostentamento energetico della struttura. Il progetto ha un valore complessivo di 35 milioni di euro. “Economia circolare, responsabilità nell’uso dell’energia, sostenibilità ambientale, innovazione, digitalizzazione: questo è un progetto che incarna lo spirito dei tempi, scanditi dai grandi obiettivi europei inquadrati dal Next generation Eu e dal Pnrr italiano” – ha evidenziato il vicepresidente della Regione Puglia e assessore alle Risorse idriche, Raffaele Piemontese.