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Quali parti del corpo colpisce lo stress: queste le più sensibili

Pubblicato da: C.P. | Gio, 8 Giugno 2023 - 08:43

Lo stress è una condizione che, nella società odierna che ci vuole sempre pronti alla performattività, è sempre più diffusa. Per la precisione, bisognerebbe parlare di livelli eccessivi di stress.

La condizione appena citata, infatti, di base ha peculiarità fisiologiche. Si tratta, infatti, di una risposta del corpo a stimoli esterni che vengono percepiti come minacciosi.

Per preparare l’organismo ad affrontarli, il cuore, per esempio, inizia a pompare più sangue ai vari distretti del corpo. Il respiro, con l’intenzione di migliorare l’apporto di ossigeno agli organi, diventa affannoso.

Nel momento in cui lo stress si cronicizza, tutto l’organismo ne risente. Sono diversi gli aspetti della salute che vengono compromessi.

Che lo stress influisca pesantemente sul benessere fisico e mentale è ormai risaputo anche se non tutti sanno che le conseguenze possono interessare anche la sfera intima. Infatti, come conferma questo approfondimento di dimann.com, portale tra i più apprezzati per i contenuti riguardanti la cistite, lo stress può aumentare le probabilità che tale infezione possa presentarsi per tutta una serie di motivi.

Quali sono le altre zone del corpo che risentono maggiormente dell’insorgenza di una condizione che, a ragione, può essere definita il male del XXI secolo? Scopriamolo nelle prossime righe di questo articolo.

Quali organi risentono maggiormente dello stress?

La vescica, che viene attaccata con più frequenza da batteri e virus quando lo stress diminuisce l’efficienza del sistema immunitario, con conseguente aumento del rischio di cistite, è solo una delle zone del corpo che risentono dell’insorgenza e della cronicizzazione dello stress.

Quali sono le altre? Innanzitutto, il cervello. Per capire meglio come funziona il meccanismo ricordiamo che, nel momento in cui l’organismo percepisce una situazione di potenziale pericolo, a essere sollecitata è una parte specifica del cervello, ossia l’ipotalamo.

Lo step successivo vede l’attivarsi dell’ipofisi e del surrene, con conseguente aumento dei livelli di cortisolo. Il risultato, come specificato nelle righe precedenti, è una riduzione del funzionamento del sistema immunitario, ma non sol.

Si innescano, infatti, anche fenomeni di ossidazione che possono essere considerati la base per l’insorgenza di criticità come l’insonnia e il mal di testa.

Anche il cuore e, in generale, il sistema cardiovascolare risente tantissimo dello stress cronico. Tra i sintomi non fisiologici che questa condizione provoca, è possibile includere la tachicardia e l’aumento dei valori pressori, due condizioni che, a lungo andare, possono predisporre l’insorgenza di patologie ed eventi avversi potenzialmente fatali.

Si potrebbe andare avanti – purtroppo – a lungo con l’elenco delle zone dell’organismo che subiscono le conseguenze dello stress. Nell’elenco è possibile includere l’apparato respiratorio. Il respiro affannoso ricordato nelle righe precedenti, a lungo andare, può trasformarsi in vera e propria fame d’aria.

Una parentesi specifica deve essere dedicata agli effetti dello stress sull’apparato digerente. Si tratta di una sinergia che merita particolare attenzione in quanto, quando si parla dei sintomi, si inquadra un’ampia gamma di manifestazioni.

Si va dalla digestione difficile, al dolore all’esofago, un sintomo che crea spesso allarme in quanto, di sovente, viene scambiato per una manifestazione localizzabile a livello cardiaco.

Chi soffre di stress e ha a che fare con un impatto negativo sull’apparato digerente può sperimentare anche condizioni come il reflusso gastroesofageo, altrimenti noto come GERD.

Questa malattia può cronicizzarsi e rappresentare un fattore impediente per la conduzione di una quotidianità serena, in quanto influisce, e non poco, sulla gestione della dieta.

Il legame fra stress e patologie tumorali

Negli ultimi anni, la scienza si è più volte interrogata sul legame fra stress psicofisico e insorgenza di patologie tumorali. Cosa si può dire in merito? A livello generale, è comprovato che i soggetti che soffrono di stress sono mediamente più a rischio degli altri di avere a che fare con qualsiasi patologia.

Il legame tra livelli alti di stress cronico e conseguente abbassamento delle difese immunitarie, ribadiamo, è scientificamente accertato, come il risultante aumento del rischio di avere a che fare con patologie di natura infettiva.

Diversi punti di vista specialistici – tra i più recenti, è possibile citare uno studio pubblicato nel 2020 e condotto da un team attivo presso la Central South University di Changsha, in Cina – portano l’accento sul ruolo che lo stress ha sull’aumento della risposta infiammatoria condizione che, se associata alla riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, può incrementare la tumorigenesi.

Conclusioni

Negli ultimi decenni, ed è il caso di dire per fortuna, la scienza ha scoperto che, per migliorare il benessere del corpo, è necessario considerare la globalità e che condizioni che sembrano riguardare solo la mente influenzano anche il resto dell’organismo.

Come affrontare tutto ciò o, per meglio dire, come prevenirlo? Esistono diversi comportamenti sui quali l’individuo ha controllo. Nell’elenco è possibile includere, per esempio, la dieta. Uno schema alimentare efficace ai fini della prevenzione dello stress dovrebbe essere caratterizzato da alimenti in grado di combattere l’infiammazione, in primis le fonti di carboidrati a basso indice glicemico e i cibi ricchi di antiossidanti

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