Lo scorso 3 maggio in un Consiglio Comunale a Modugno aperto alle rappresentanze sindacali si è discusso sulla chiusura dell’asilo nido comunale per almeno due anni educativi, relativi al triennio 2023-2025. Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL – CISL FP – UIL FPL e CSA nel corso della seduta hanno sottolineato all’intero Consiglio Comunale l’importanza di non interrompere un servizio essenziale per le giovani famiglie e soprattutto per i bambini a cui va assicurata la continuità educativa, considerato che la chiusura coinvolge circa 35 bambini e le loro famiglie per ogni anno educativo.
“I sindacati – si legge in una nota – hanno lamentato ancora una volta la scarsa attenzione mostrata dal sindaco Bonasia e dalla sua Giunta Comunale nel momento in cui hanno deciso di partecipare ad un bando per il reperimento di 3 mln di euro per ristrutturare e potenziare la sede dell’attuale asilo nido già nello scorso mese di novembre e allo stesso tempo non ci si è preoccupati di garantire la continuità educativa ai bambini, come invece sta avvenendo in tutti gli altri comuni che hanno partecipato al bando e hanno ottenuto il finanziamento. A nulla è servito sensibilizzare la maggioranza sulla necessità di evitare la chiusura dell’asilo nido comunale, infatti al momento alcuna iniziativa concreta è stata intrapresa dall’Amministrazione per scongiurare tale chiusura, condannando già a partire dall’estate prossima le famiglie a trovarsi altre alternative e la Città di Modugno a privarsi di un servizio che da sempre la comunità ha apprezzato e utilizzato”.
“Mai, a nostra memoria, ci siamo trovati a dover gestire una tale indifferenza!! Con superficialità, dando poca importanza alla chiusura di un servizio pubblico che al Comune di Modugno affonda le sue ragioni nel tempo, assistiamo con noncuranza alla chiusura dell’asilo, motivandolo con la realizzazione di uno asilo “avveniristico” per oltre 90 bambini attraverso l’utilizzo di risorse del PNRR. Nel frattempo, le famiglie da settembre prossimo non potranno usufruire del servizio e dovranno sistemare i loro piccoli altrove. Una scelta che causerà un grave disservizio e pregiudicherà nel prossimo futuro, dopo l’interruzione del servizio, anche un pieno utilizzo della struttura, visto che i genitori costretti a migrare certamente non torneranno ad utilizzare la struttura per non interrompere la continuità educativi per i loro figli. Un “buon” investimento rischia di risultare alla fine dei conti un “grande” fallimento”, prosegue la nota dei sindacati.
I sindacati contestano:
1. l’interruzione di un pubblico servizio;
2. il disagio che sarà procurato alle giovani famiglie per la privazione di un servizio essenziale alla crescita e all’educazione dei propri bambini;
3. il disagio che sarà procurato al personale comunale assunto a tempo indeterminato, con mansioni di Educatrice – Cuoca e assistenza che per circa due anni dovrà o sostare presso gli uffici comunali con mansioni completamente diverse dal loro profilo posseduto, o girovagare presso Asili delle Città limitrofe.
“Nessuna condivisione è pervenuta dalla maggioranza verso soluzioni alternative – continua la nota – quale quella di adeguare aule dell’edificio RODARI per l’uso dell’asilo nido comunale, perché si ritiene che la somma occorrente per l’adeguamento dei locali sarebbe uno spreco per la Città. Ora, pare di capire che garantire servizi ai cittadini è ritenuto “uno spreco” da questa Amministrazione, visto che trascura l’importanza di garantire diritti e sostegno alle giovani famiglie. Riteniamo che l’istruzione, il servizio educativo, non può essere considerato uno spreco e va garantito a prescindere, soprattutto quando si stanno utilizzando finanziamenti per 3 mln di euro”.
“Anche 3 milioni di euro per riedificare l’Asilo potrebbe essere considerato uno spreco, quando:
➢ non è stato presentato uno studio di fattibilità che certifichi la necessità per la Città di Modugno di un simile intervento (faraonico);
➢ i dati statistici rilevano un costante e perentorio decremento delle nascite;
➢ la programmazione sui fabbisogni di personale non prevede l’assunzione di personale in numero sufficiente a garantire la copertura per 90 bambini.
Se oggi il Comune di Modugno non è in grado di coprire le spese di circa €.300.000 per adeguare le aule del RODARI che serviranno per garantire la continuità del servizio per il triennio 2023-2025 (in media si tratta al massimo di una spesa di 100.000 euro per anno), come potrà domani accollarsi, per ogni annualità, le somme necessarie per pagare gli stipendi al personale in più da assumere che vanno ben oltre 300.000 euro? Ci sorge il sospetto che tale “investimento” non sarà assolutamente possibile, per cui non ci potranno mai essere 90 bambini in quella struttura, con uno spreco di risorse e di spazi”.
“Al momento siamo in presenza solo di un progetto faraonico e ambizioso che probabilmente si rileverà una “cattedrale nel deserto”, con la certezza di lasciare privi del servizio per due anni tante famiglie e tanti bambini – concludono i sindacati- Per le infauste scelte operate dall’Amministrazione Comunale (chiusura dell’asilo nido) o meglio per le mancate scelte (attivazione di iniziative volte a mantenere aperto il servizio), MERCOLEDI’ 24 MAGGIO DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 11,30 si terrà presso il Comando di Polizia Locale, aula ROMITA, una ASSEMBLEA del personale dell’Asilo Nido comunale per una puntualmente valutazione di quanto sta avvenendo e per assumere iniziative a tutela del personale dipendente, convinti che va salvaguardato il servizio e il diritto dei bambini e delle famiglie ad usufruire dell’asilo nido comunale”. Al Prefetto di Bari chiediamo di valutare la opportunità che venga considerato questo atto del Comune come interruzione di pubblico servizio. (foto repertorio)