“Mi ha chiuso in casa disarmandomi anche di cellulare. É avvenuta una completa violenza fisica, sessuale. Non so cosa sia scattato nella mente di questo criminale. Non ho avvertito in primo luogo la polizia, in quanto volevo semplicemente il supporto del mio fidanzato”. Sono alcuni dei passaggi del racconto pubblicato su Facebook dalla fidanzata del 25enne di San Vito dei Normanni (Brindisi), Vito Barnaba, ucciso domenica scorsa a Stoccarda con alcune coltellate da un uomo di origine siriana poi arrestato dalla polizia tedesca.
“Vito é stato al telefono con me fino al momento in cui é arrivato nell’appartamento”, prosegue il racconto. Poi la lite. “Chiunque, al posto di Vito, sarebbe andato in soccorso della propria fidanzata. E chiunque al mio posto sotto shock – si legge nella ricostruzione della ragazza – avrebbe chiamato il proprio ragazzo”. “Mentre io ero nel corridoio pensando che avrebbero finito presto di ‘picchiarsi’ e chiarirsi, ho visto movimenti di ginocchiate e pugni in pancia. Vito – aggiunge – lo allontanava tenendolo per le spalle”. “Esco così dalla cucina, e credo sia stato a questo punto che Vito – prosegue la giovane – sia caduto per terra. Perché a seguire quel ‘verme’ (riferendosi all’uomo che l’avrebbe violentata ndr) é uscito anche dalla cucina, gettando il coltello davanti a me”.
“Se avessi saputo il destino di Vito, mi sarei fatta ammazzare. Vito – scrive la fidanzata – era ancora vivo nelle mie braccia. Ebbene sì non é morto sul colpo. Mi diceva ‘ti amo’. Il carnefice, era in fuga, per poi essere stato bloccato, per fortuna, dalla polizia”. Ora la giovane chiede “giustizia per Vito. Ho svolto vari interrogatori e documentato parecchie cose in ospedale. Di tutto. Anche se ora é il minimo che io possa fare”. Ne dà notizia l’Ansa. (foto facebook)