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Arrestati due parcheggiatori abusivi nel centro di Bari

Sono accusati di tentata estorsione e resistenza al pubblico ufficiale

Pubblicato da: redazione | Sab, 22 Aprile 2023 - 14:13

Due parcheggiatori abusivi sono stati arrestati nel corso di altrettanti servizi di controllo della Polizia Locale, avvenuti negli ultimi tre giorni, in varie zone del centro di Bari. in particolare sul molo San Nicola e in piazza Libertà.

Il personale del comando di Polizia locale del Comune di Bari, nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi, ha proceduto infatti all’arresto e alla traduzione in carcere di due soggetti, sorpresi a pretendere soldi per il parcheggio dai conducenti nelle due diverse zone del centro di Bari.

L’ultimo episodio, in ordine di tempo, è accaduto ieri sera ed ha visto protagonista, suo malgrado, una giovane donna che, nel tentativo di parcheggiare al Molo san Nicola, è stata avvicinata da un soggetto quarantenne che pretendeva dalla stessa cinque euro per cederle il posto libero presidiato abusivamente. Al netto rifiuto della giovane, il parcheggiatore abusivo, avvicinandosi con fare minaccioso, replicava che non le avrebbe ceduto il posto neanche per cento euro.

Fortunatamente per la ragazza all’episodio assisteva una pattuglia del corpo di Polizia Locale, che prontamente, uscendo dal veicolo, si frapponeva tra i due. Alla richiesta di fornire i documenti di identità per la necessaria identificazione, il soggetto rispondeva prima con un netto rifiuto e, dopo uno spintone, con il tentativo di fuga, terminato con un inseguimento a piedi terminato alla di la della ringhiera delimitante il lungomare e colluttazione finale.

Tradotto nel comando di via Aquilino, si procedeva al foto-segnalamento e alla consultazione delle banche dati da cui si apprendeva che il soggetto, titolare di diversi alias, era già dotato di un corposo curriculum delinquenziale. Contemporaneamente la ragazza, presso gli uffici della Llcale, ha sporto denuncia querela formale per la tentata estorsione in suo danno. Informata l’autorità giudiziaria, al termine delle attività, il soggetto è stato tradotto nella locale casa di reclusione in attesa del processo per direttissima, per rispondere dei reati di tentata estorsione e di resistenza a pubblico ufficiale.

Il secondo episodio, che ha visto protagonista in negativo un altro parcheggiatore abusivo, si è verificato invece giovedì scorso, alle ore 18.00 circa, in piazza Libertà. Questi, al sopraggiungere di una pattuglia territoriale del Comando di Polizia Locale, iniziava a inveire loro contro, gridando loro di allontanarsi. Nel tentativo di calmare il soggetto, sopraggiungeva l’ufficiale di servizio in zona, ma il soggetto continuava urlare e a richiesta degli Agenti non forniva le sue generalità e i documenti di identificazione; anzi, si dirigeva al centro della carreggiata di Corso Vittorio Emanuele, creando intralcio alla circolazione veicolare e pericolo per sé e per gli automobilisti in transito. A quel punto l’ufficiale della Polizia Locale, unitamente ad un altro collega, cercava di allontanarlo dal centro strada, ma questi, per tutta risposta, prima tentava di colpire il graduato con una testata, fortunatamente non andata a segno, e poi scagliava un paio di pugni e calci.

Fermato, era condotto in comando per l’identificazione e il necessario foto-segnalamento; a seguito di interlocuzione con il magistrato di turno, il parcheggiatore abusivo era tradotto nella casa circondariale di Lecce per l’ipotesi di reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ieri si è celebrato il processo per direttissima per questi fatti di giovedì scorso al cui esito al parcheggiatore abusivo è stata inferta dal Giudice la pena a sei mesi di reclusione.

Tutte le somme oggetto delle attività abusive sono state sequestrate (circa 50 euro complessivamente) per la successiva confisca e notificate anche le violazioni previste dal Codice della Strada con un importo da euro 769 ad euro 3095. Su rammenta che tale attività abusiva in caso di seconda infrazione è perseguita penalmente con una pena prevista dell’arresto da 6 mesi a un anno e l’ammenda de euro 2000 a euro 7000.

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