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Da Bari in Albania per le cure ai denti, l’intervista all’odontoiatra: “Conviene economicamente, ma forse non a lungo termine”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 25 Febbraio 2023 - 14:30

“Andare in Albania per le cure dentistiche è una scelta che non critico, la comprendo. Ci sono ottimi professionisti anche lì, così come da noi, la differenza però è nel fatto che la nostra tassazione impone costi più alti: lo Stato ci chiede il 50% di quello che viene incassato. Non possiamo permetterci di abbassare troppo i prezzi in listino”. Sono le parole di Armenio Alberto, dentista barese, intervenuto in merito al fenomeno evidenziato in un articolo pubblicato su Borderline24 che vede sempre più gente scegliere l’Albania per le cure dentali.

Dal fattore economico, a quello relativo alle tempistiche sono solo alcune delle motivazioni che portano ormai sempre più persone a scegliere di affidarsi a professionisti all’estero per la propria salute. Un fenomeno che, seppure vede perdere una buona fetta di clienti, non è visto con occhio totalmente critico dai professionisti italiani, in particolare dal dottor Armenio, per il quale “il problema è a monte” e riguarda, nello specifico, non solo la differenza di costi, ma anche l’assenza, in ambito sanitario, della possibilità di terapie sovvenzionate nell’ambito odontoiatrico.

L’unico motivo per cui i cittadini vanno fuori è economico, un motivo ottimo – sottolinea Armenio  – non è una critica e non c’è una sfiducia verso i medici locali. Fuori, è un dato di fatto, costa tutto meno. Se un impianto da noi costa 2mila euro, in Albania costa 500 euro. È abbastanza normale che il paziente scelga di pagare meno, optando per la via maggiormente economica. In Albania si trovano professionisti preparati e strutture attrezzate in maniera idonea, la differenza è soprattutto nei costi. Attualmente pago 6.500 euro per l’affitto dello studio a Bari, lì pagherei 300. Anche il discorso degli stipendi è diverso, qui una mia dipendente assunta prende almeno 1800 euro, in Albania lo stipendio è di circa 300 euro. Il medico ha una capacità economica superiore rispetto a noi e avendo costi notevolmente più bassi ammortizza le spese offrendo costi competitivi. Anche i materiali stessi, a parità di qualità, hanno costi inferiori. Ma non solo, fattore da non sottovalutare è la tassazione, la nostra impone costi più alti. In Albania credo chiedano il 12% a monte del 50% richiesto a noi. Tutti questi fattori è chiaro che rendano possibile un’offerta maggiormente vantaggiosa” – ha spiegato evidenziando le criticità in cui ci si può imbattere.

“Un servizio di questo tipo, nel momento in cui un paziente arriva dall’estero, richiede un lavoro impegnativo che spesso viene svolto in pochi giorni o anche in giornata. Cosa che possiamo fare anche noi, ma il punto è che è proprio dopo questi interventi che inizia la parte complicata, ovvero la gestione del caso clinico che richiede visite di controlli, aggiustamenti, monitoraggio del dolore o dei fastidi. Per questa ragione è necessario un lavoro continuo e vengono richiesti appuntamenti successivi affinché il lavoro professionale venga perfezionato. A distanza è difficile. Tante volte arrivano persone che si sono rivolte a cliniche estere con grandi o piccoli problemi che a noi tocca sistemare senza sapere che tipo di materiali o tecniche siano stati utilizzati. C’è un imbarazzo generale, non è facile aiutare chi è stato all’estero. Conviene economicamente, ma non so se conviene a lungo termine. Soprattutto se ci sono emergenze o ritocchi da fare” – ha spiegato evidenziando che il problema reale è a monte.

“Sono dalla parte dei cittadini – ha aggiunto – il problema è che il nostro sistema sanitario non prevede costi ammortizzati per le cure dentali. Tutto quello che riguarda la funziona masticatoria dovrebbe essere pagata dallo Stato, i cittadini dovrebbero pagare solo quello che riguarda l’estetica, fattore che scinde da quello riguardante la salute. Il cittadino è la vera vittima che si ritrova a subire e, rivolgendosi a noi liberi professionisti, rischia di non poter sostenere i costi. Conosco molti colleghi che lavorano in Albania, con vantaggi fiscali enormi. Noi non possiamo permettercelo. A pagarne le conseguenze sono proprio i cittadini, soprattutto chi ne ha bisogno. In molti pensano che i nostri costi siano alti perché ci permettono di arricchirci, la verità è che non è così, non sempre: l’odontoiatria di un tempo è sparita ormai, oggi tra competizione e tassazione è davvero difficile essere sul mercato. Mi ritengo fortunato, forse perché ho studiato negli Stati Uniti e utilizzo tecniche d’avanguardia, ma molti miei colleghi hanno dovuto chiudere. E’ davvero difficile essere sul mercato” – ha concluso.

Foto repertorio Freepik

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