“Siamo sommersi da adesioni che arrivano di ora in ora, soprattutto amministratori locali, di grandi e piccoli comuni, che già fanno i conti con bilanci scarnificati e non in grado di dare risposte al crescente disagio sociale e sono preoccupati delle possibili ricadute di una autonomia differenziata che scardina unitarietà di diritti e aggrava i divari territoriale”. È il commento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, in occasione della manifestazione che si terrà nel pomeriggio, in particolare alle 17, a Bari, per dire no all’autonomia differenziata.
“In piazza con la Cgil e le 30 associazioni promotrici – spiega Gesmunto – ci sarà una larga fetta del mondo delle imprese e della cooperazione, con Confindustria e Legacoop, il mondo accademico con giuslavorista ed economisti, e ovviamente i vertici della Regione con il Presidente Emiliano e la presidente Capone. Ci sarà la politica, con i segretari e attivisti regionali di partiti e parlamentari, dal Pd ad Articolo 1 ai Cinquestelle a Sinistra Italiana. Tanti movimenti e comitati. E ci saranno i rappresentanti di quella marea di associazioni che ogni giorno qui al Sud, in Puglia, incrocia il disagio di chi non incontra sufficienti risposte del Pubblico rispetto a tutele e servizi. E sa bene che non sarà l’autonomia rafforzata ad affrontare e risolvere, anzi. Ci saranno ovviamente i lavoratori e i pensionati che sono oggi i più colpiti da una inflazione che sta impoverendo le famiglie. E tantissimi saranno i giovani con le associazioni studentesche che sono colpiti da precariato e mancanza di lavoro al Sud, ancora costretti ad emigrare come negli anni 50. Queste sarebbero le priorità nel Paese. Chiediamo a tutti di essere parte di questa mobilitazione e di stare oggi in piazza Federico II a Bari dalle ore 17” – ha concluso.
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