“Sul social TikTok dilaga una nuova sfida, denominata “cicatrice francese”, che consiste nell’autoinfliggersi un pizzicotto sul volto, all’altezza dello zigomo, esercitando una pressione così violenta da lasciare lividi vistosi per giorni, a volte per settimane. Tanto si segnala per richiedere la massima attenzione al fenomeno da parte delle diverse componenti delle comunità scolastiche anche in considerazione dei primi casi registrati in Puglia”. Così in una nota l’Ufficio scolastico regionale pugliese.
Pochi giorni fa allerta anche della Polizia postale. “Parlate ai ragazzi – scrive la polizia postale – della challenge della cicatrice francese e in generale delle sfide, per cercare di capire quale interesse e importanza possano avere per loro. Ricordategli che nessun livello di popolarità online merita di esporsi al rischio di agire illegalmente o di farsi del male. Monitorate la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphone. Quel che a noi sembra banale, può avere un’attrattiva incredibile per i ragazzi e fargli correre dei rischi evitabili. Se trovate in rete video riguardanti sfide pericolose, se sui social compaiono inviti a partecipare a questa challenge o ad altre che possono mettere in pericolo i ragazzi, se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti le sfide, segnalateli subito a www.commissariatodips.it.”
Per i ragazzi: “Partecipare alle challenge può essere divertente ma è necessario sempre ricordare che il nostro corpo merita il massimo rispetto e deturparlo o ferirlo per apparire più “cool” non è una buona abitudine. Gli ematomi prodotti sugli zigomi per la challenge della cicatrice francese possono durare per settimane e lasciare segni visibili per molti mesi. Tra qualche settimana questa “moda” smetterà di essere popolare e ti resteranno comunque i segni di un momento di impulsività. Rispetta gli altri e te stesso nel partecipare alle challenge e ricorda che è reato diffondere informazioni e immagini private di altri, soprattutto se minorenni”.