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Bari, dai mezzi troppo vecchi all’assenza di controlli: “Viaggiare sull’Amtab è spesso un incubo”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 12 Febbraio 2023 - 09:00

“Quando siamo fortunati il bus fa solo 10 minuti di ritardo oppure, caso ancora più raro, abbiamo l’onore di poter viaggiare sui nuovi mezzi destinati solo ad alcune corse. Certo, rispetto a molti anni fa la situazione è cambiata in positivo, ma spesso e volentieri viaggiare sull’Amtab è un incubo”. A raccontarlo a Borderline24 è una pendolare della corsa numero 1 che, incrociata sul bus delle 11 in un giorno feriale, ha voluto raccontare la propria esperienza da utilizzatrice del servizio di trasporto locale cittadino da anni. Parole a cui fanno eco quelle di tanti altri, ma andiamo per gradi.

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Dai mezzi vecchi e in alcuni casi sporchi, alle strade dissestate che, unite alle condizioni di degrado dei mezzi provocano costanti “urti” o “salti”, anche nel caso in cui si tratti di mezzi acquistati recentemente, ma non solo. A questo si aggiungono i ritardi delle corse, la difficoltà nell’accesso alle informazioni sui mezzi alle fermate, con pensiline rotte o prive di copertura, ma anche l’impossibilità a viaggiare comodi per via di mezzi “troppo piccoli per l’utenza abituale” e, inoltre, la costante sensazione di “non essere a bordo di un mezzo sicuro” per via dei mezzi datati, ma anche per la presenza, soprattutto nelle ore di punta e nelle corse “più critiche”, di elementi, tra cui molti ragazzini, “strafottenti e pericolosi”. Sono solo alcune delle problematiche elencate dagli utenti.

“Fare l’abbonamento all’Amtab equivale anche farsi l’abbonamento all’ernia al disco – ha spiegato ancora la pendolare – la situazione non cambia con i nuovi mezzi. Dovrebbero abbonare controlli annuali dal medico per i clienti abituali, perché in piedi o seduti non cambia. Il problema non sono solo le condizioni delle strade, capaci di rovinare anche i mezzi più nuovi, ma sono proprio gli ammortizzatori dei mezzi: non funzionano. Se si ha la sfortuna di viaggiare su un mezzo vecchio poi…da mettersi le mani nei capelli. Impossibile. Ma non è solo questo. Oggi siamo stati fortunati – ha aggiunto ancora la signora facendo notare che la corsa su cui è in viaggio, diretta verso Bari, è arrivata cinque minuti in anticipo – un vero miracolo, ecco perché nevica. Adesso va meglio rispetto a prima, i disagi si sono ridotti, ma spesso, per alcune corse, non per quella dell’uno che a mio parere non funziona male, devi fare il segno della croce e sperare che non salti o faccia troppo ritardo” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle di un’altra pendolare.

“Prendo quasi ogni giorno il pullman – ha spiegato una donna salita alla fermata situata nei pressi dell’Officina degli Esordi, questa volta sul 53 – ci sono alcune corse su cui posso fare affidamento, ma altre mi fanno paura, non solo per il ritardo e per i mezzi vecchi che spesso vengono dedicati come corsia preferenziale proprio a quelle corse, come ad esempio il 53 o il 3, ma anche perché spesso e volentieri i mezzi si riempiono e accadono episodi poco piacevoli. Non mi sento sicura sul bus, spesso preferisco aspettare mezz’ora in più e arrivare tardi per prendere corse più vuote. Vorrei che ci fossero più controlli o anche solo che venisse ripristinata la figura del controllore fisso. Gioverebbe anche alla stessa azienda, magari in tanti, perché sono tanti, inizierebbero davvero a pagare il biglietto” – ha concluso. Dello stesso avviso sono anche altri pendolari, tra questi alcuni incontrati sul 12/ che hanno sottolineato di “sentirsi fortunati rispetto ad altri utenti”, sia sul fronte bus “spesso più nuovi”, sia sul fronte sicurezza. Sul tema, non hanno paura solo gli adulti,  sono diversi infatti gli episodi, anche recenti, che stanno spaventando la cittadinanza e gli adolescenti, ma anche i ragazzi che viaggiano per suola o università.

“Non sono molto felice quando devo prendere il bus – ha raccontato una studentessa che si sposta dal Municipio V per raggiungere la scuola, ma anche i luoghi di incontro dei suoi coetanei – cuffie, cappello e sguardo basso. Così, più o meno, riesco a viaggiare serena. La corsa delle 23 dell’1, quando mi è capitato di prenderla, mi ha messo i brividi. Non c’è nessuno, oltre all’autista, che possa intervenire se dovessero succedere episodi pericolosi. È capitato di vedere salire gente ubriaca. Per la scuola invece, capita di dover stare strettissimi sulle corse di punta, a volte ho fatto tardi, ma questo soprattutto in passato, perché non c’era effettivamente spazio” – ha concluso. “Io sono contento di poter utilizzare la macchina, anche se non mi piace utilizzarla perché preferisco di gran lunga spostarmi con i mezzi per via dell’impatto ambientale – ha spiegato infine un ragazzo che fino a poco tempo fa viaggiava sulla linea 19 – l’abbonamento a 20 euro? Geniale, ma solo per risparmiare economicamente. Chi ha viaggiato spesso sui mezzi urbani sa benissimo che per invogliarci a non prendere l’auto ci vuole un impegno maggiore, perché il servizio fa acqua e, per la mia esperienza personale, sono più i disagi che le cose positive. Un vero peccato” – ha concluso.

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