Il 60 per cento della produzione biotecnologica mondiale di Merck si concentrerà in Puglia, in particolare nello stabilimento di Modugno-Bari. È quanto dichiarato dalla stessa azienda, pronta ad investire nella sede barese. Si tratta, in particolare, di un sito di importanza strategica per il Gruppo globale leader in ambito scientifico e tecnologico, come confermato dal recente piano di potenziamento, che ha visto un investimento di 160 milioni di euro – 35 milioni dei quali finanziati dalla Regione Puglia nell’ambito di uno specifico Contratto di Programma.
Lo stabilimento di produzione Merck di Modugno-Bari esporta oggi in 150 paesi nel mondo per un valore di circa un miliardo di euro all’anno, risultando il primo esportatore di Bari e provincia. Un salto di qualità frutto di una vera e propria rivoluzione che poggia sull’impiego
delle più avanzate tecnologie produttive, su una digitalizzazione estrema dei processi, oltre che su una rigorosa ricerca della massima compatibilità ambientale. Una rivoluzione durata alcuni anni, che si completa in coincidenza con il 30° anniversario di attività del complesso produttivo; una scadenza che si celebra oggi alla presenza del Presidente della Regione Michele Emiliano, dell’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania Viktor Elbling, del Presidente di Farmindustria Marcello Cattani, oltre che dei massimi esponenti dell’imprenditoria pugliese, delle figure apicali della sanità regionale e di numerosi rappresentanti della comunità medico-scientifica. Una variegata platea che si confronterà in due tavole rotonde sul contributo dell’industria del farmaco allo sviluppo del Mezzogiorno.
“Credo di poter affermare con un certo orgoglio che il potenziamento di questo complesso produttivo rappresenti nel modo più concreto la volontà di Merck di impegnarsi nel Paese con un ruolo che non guarda solo al mercato ma che si caratterizza anche per un solido impegno sul piano industriale e scientifico – sottolinea Jan Kirsten, Presidente ed Amministratore Delegato di “MerckHealthcare Italia – lo conferma – ha proseguito – non solo questa realtà che ci ospita oggi e che cresce ulteriormente ma anche la nostra diffusa presenza sul territorio nazionale, la moltitudine di studi clinici in collaborazione con importanti istituti universitari e primari organismi scientifici, oltre al dato secondo il quale le
attività di ricerca e sviluppo occupano complessivamente il 41 per cento degli oltre 1200 dipendenti in Italia; una forza lavoro ad alto livello di scolarizzazione e specializzazione e – fatto che rivendico con piacere – a maggioranza femminile”.
“L’industria farmaceutica – ha detto invece il presidente della Regione, Michele Emiliano, commentando il sostegno finanziario concesso dalla Regione Puglia per il potenziamento dell’insediamento industriale Merck di Modugno-Bari – può certamente dare una spinta allo sviluppo del Sud e della Puglia in particolare. Ancora una volta abbiamo dimostrato come sia possibile fare politica industriale seria, attraverso la creazione di un sistema virtuoso in grado di accompagnare e sostenere programmi di sviluppo articolati e complessi, capaci di generare ricadute positive in più direzioni: sviluppo delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, potenziamento del livello di internazionalizzazione e di crescita dell’export, radicamento delle imprese nel territorio e, soprattutto, incremento dei livelli occupazionali”.
Lo stabilimento Merck di Modugno-Bari ha cominciato la propria attività nel 1992, occupando 70 dipendenti e producendo flaconi per liofilizzati destinati al solo mercato italiano. Oggi vi lavorano 420 persone tra dipendenti diretti ed altri addetti con una capacità produttiva del complesso che è di oltre 20 milioni di confezioni l’anno. La presenza in Italia dell’azienda risale al 1907 e ha visto, nel tempo, fasi di progressiva crescita. Oggi Merck è presente nel Paese con tutte e tre le sue aree di business (Healthcare, Life Science ed Electronics), 5 siti in 4 regioni, ed un fatturato complessivo in Italia di circa un miliardo e duecento milioni di euro.
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