Un rudere nel cuore del lungomare di Palese, un vero e proprio monumento al degrado, abbandonato da vent’anni dalle istituzioni: è l’ex ostello di Palese. Costruito nel 1965, ha smesso di funzionare negli anni Novanta e nel 1996 è passato nella proprietà dell’allora Azienda di promozione turistica, l’ex Apt di Bari. Che aveva anche un progetto di riqualificazione, mai andato in porto. Nel 2004 è stato anche occupato abusivamente e successivamente posto sotto sequestro. Da allora l’ex ostello è stato ridotto ad uno scheletro, depredato dai ladri, utilizzato come rifugio dai drogati e malintenzionati.
La giunta comunale lo ha inserito ora tra i beni “disponibili”, tutti quegli immobili che il Comune potrebbe o valorizzare con risorse pubbliche o addirittura vendere. Nei prossimi mesi quindi spetterà all’amministrazione effettuare una serie di valutazioni. Sull’ex ostello il Quinto Municipio aveva predisposto anche un progetto. “Due erano le idee – aveva detto il presidente del municipio, Vincenzo Brandi – creare una sorta di casa della musica con le associazioni oppure mettere a bando e affidarlo a privati ma non per riaprire un ostello”.
Inseriti nell’elenco del Comune anche altri beni “disponibili” come il chiosco di via Siponto a Japigia, quello di via Respighi nella pineta di San Francesco, un locale in corte Azzareo nel centro storico, la struttura in strada Catino, un terreno in via dei Trulli e un fondo in contrada Fesca di 11mila metri quadri.