Circa 200mila prestazioni sanitarie. È il numero di visite, esami e interventi, che devono essere recuperati in Puglia dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria tra il 2020 e il 2021. Lo conferma la Regione Puglia all’Ansa.
Si tratta di un tema ampiamente dibattuto, oggi al centro delle audizioni dei direttori generali in commissione Sanità che hanno messo al centro le liste di attesa e, più nello specifico, la legge per l’abbattimento dei tempi. Il primo firmatario della proposta di legge è Fabiano Amati (Pd). Quest’ultima prevede nello specifico la decadenza dei direttori generali qualora non eseguano entro trenta giorni dall’entrata in vigore della nuova legge le attività previste. Ma non solo, la proposta di legge prevede inoltre, anche la sospensione delle visite private in regime di Alpi (di libera professione) nel caso in cui i tempi di attesa per le prestazioni pubbliche siano superiori a più di cinque giorni rispetto a quelle erogata in Alpi.
I direttori delle Asl hanno recentemente ammesso che i tempi d’attesa tra le prestazioni istituzionali e quelle in regime di Alpi non sono allineati, evidenziando però anche la carenza di medici specialisti e infermieri. Altra problematica posta al centro di un dibattito che prosegue ormai da mesi, che ha acuito le sue carenze soprattutto nel periodo pandemico.
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