Crisi energetica, guerra, presente, ma anche futuro, opportunità per le nuove generazioni e preoccupazioni per le volontà espresse dal nuovo governo. È, in breve, il fulcro del discorso che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha effettuato nel corso dell’inaugurazione dell’85esima edizione della Fiera del Levante, dedicando, un pensiero a Sandro Ambrosi, oggi assente, al Premier uscente Mario Draghi, che ha ringraziato per il lavoro effettuato in questo periodo difficile, e a “tutti quelli che non si arrendono mai”.
“Quello di oggi è un momento per riflettere sul presente e sul futuro – ha detto Emiliano – voglio prima di tutto ringraziare Mario Draghi per lo sforzo effettuato nel governare in un periodo difficile. Lavorare con lui e con il suo governo è stato un altro mondo. Governare è un termine che racchiude tante versioni, qui cerco di fare tutto quello che è possibile per essere al servizio della nostra comunità nel tentativo di lasciare a tutti e alle generazioni future la possibilità di proseguire nel percorso di crescita che ha intrapreso la Puglia. Spesso hanno visti come inadatti a costruire cose buone, ma abbiamo dimostrato che non è così e ci stiamo riuscendo nonostante le tante difficoltà” – ha dichiarato ricordando l’ombra della guerra.
“Non perdiamo la fiducia nell’opportunità di partecipare a ricostruire la pace – ha proseguito – senza la quale è impossibile pensare ad un’economia che crei valori diffusi. Come si fa a dare un senso a quello che accade alle nostre vite in un momento del genere. Dobbiamo impedire alla forza bruta di prendere il posto della ragione, la terra di San Nicola è pronta a favorire il dialogo per aiutare i popoli difendendoli dagli invasori. La nostra vicinanza a questi popoli è un’arma ancora non utilizzata utile per costruire una conferenza di pace” – ha sottolineato.
“Questa cerimonia – ha aggiunto – è occasione per capire a che punto siamo e dove stiamo andando, se siamo cresciuti o se si può migliorare, soprattutto in questo momento storico. La pandemia ci ha insegnato che i problemi richiedono lavoro di squadra come unico faro per il raggiungimento del bene comune. Ci sono ancora molte incognite legate al Covid, alla guerra. I pugliesi non si sono risparmiati, non hanno mollato un attimo su nessun fronte. Abbiamo resistito a momenti avversi e ci siamo rimboccati maniche per la ripartenza. La sinergia tra pubblico e privato è stata esemplare. Con questi valori andremo avanti” – ha aggiunto spostando poi l’attenzione sulla salute economica della regione.
“Ci deve confortare – ha spiegato – il pil della regione è in crescita. La nostra è una regione resiliente anche se la guerra mette a dura prova i bilanci delle famiglie e delle imprese. Dal nuovo governo pretendiamo aiuti immediati e decisioni concrete, come quelle effettuate dalla nostra regione, che ha sospeso i mutui per le imprese fino al 2023. Non vanno violati i principi della libera concorrenza dei trattati. Il tema della sinergia deve essere chiodo fisso. Ci vuole poi una spinta significativa all’economia del sud, senza differenze” – ha detto ancora citando i discorsi di insediamento dei nuovi presidenti di Camera e Senato – “discorsi che preoccupano soprattutto per la volontà di insistere sull’autonomia differenziata. Non possiamo accettare che in questo momento c’è chi pensa a quanti soldi deve portarsi a casa e non quant l’Italia intera ha bisogno di ottenere” – ha detto ancora.
Tante le parole dedicate poi alle misure effettuate nei confronti dei cittadini in difficoltà, tra queste il reddito di cittadinanza che va “migliorato” e non smantellato. Ma non solo, il presidente della Regione ha insistito nel raccontare il bello della Puglia sottolineando i traguardi raggiunti, ma anche quelli che ancora dovranno arrivare, possibili solo attraverso uno sforzo comune e “di squadra”. “Ho deciso di restare a fare al presidente perché è un onore restare alla guida di questa regione, non importa quante possibilità abbiamo, l’importante è battersi, al lavoro per la Puglia e per l’Italia” – ha concluso.