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A Bari il primo impianto pubblico che chiude il ciclo dei rifiuti. Decaro: “Ora puntiamo ad abbassare la tariffa”

Pubblicato da: redazione | Gio, 4 Agosto 2022 - 13:00

Questa mattina il sindaco di Bari, insieme all’assessore comunale all’Ambiente, alla presidente e al direttore generale di Ager, Fiorenza Pascazio e Gianfranco Grandaliano, e al direttore generale di Amiu Puglia, Antonello Antonicelli, ha partecipato ad un sopralluogo tecnico, presso la sede di Amiu Puglia nella zona industriale di Bari, per verificare le attività di messa in esercizio del primo impianto totalmente pubblico della Regione Puglia di trattamento di rifiuti organici (FORSU), rappresentando quindi un tassello fondamentale della strategia di gestione dei rifiuti regionale.

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L’impianto, finanziato per 11 milioni di euro dalla Regione Puglia e per la restante parte da AMIU, è realizzato con una tecnologia innovativa in grado di assicurare, nelle varie fasi del processo, la produzione di biogas dagli scarti alimentari e il successivo affinamento fino alla produzione di ammendante agricolo. Tutte le sezioni di produzione sono in ambiente confinato e con aspirazione d’aria, ad eccezione della sezione di maturazione secondaria del compost. Al fine di monitorare e prevenire l’eventuale rilascio di sostanze odorigene è stato progettato e realizzato un sistema di monitoraggio adeguato con sensori olfattometrici distribuiti lungo tutto il perimetro del compendio impiantistico di Bari dell’AMIU Puglia.

La capacità di trattamento dei rifiuti è di 40.000 tonnellate di FORSU e 8.200 tonnellate di Strutturante (sfalci di potatura). La riduzione dello smaltimento in discarica, come prescritto dalle direttive comunitarie, dalle norme nazionali e in conformità alle previsioni della pianificazione regionale di settore, consentirà di evitare significativi impatti ambientali sul sottosuolo, acque sotterranee e emissioni climalteranti responsabili dei cambiamenti climatici. La sezione di compostaggio consentirà il recupero di materia dai rifiuti mediante la produzione di 10.000 tonnellate di compost.

La ricchezza in humus, in flora microbica attiva e in microelementi fa del compost un ottimo prodotto adatto ai più svariati impieghi agronomici, dal florovivaismo fino alle colture praticate in pieno campo. In particolare è indicato per le attività specializzate e consumatrici di sostanza organica, come l’orticoltura, colture da rinnovo, come il mais e il girasole, in viticoltura e frutticoltura. Inoltre, l’utilizzo del compost in agricoltura e nella gestione di parchi e giardini pubblici, completa un virtuoso sistema di economia circolare, riducendo l’utilizzo di fertilizzanti di sintesi e contribuendo alla lotta alla desertificazione dei suoli.

Al termine del trattamento l’impianto, consentirà la produzione di energia elettrica attraverso generatori alimentati con il biogas prodotto dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici, pertanto, avrà un bilancio energetico positivo (produce maggiore energia rispetto a quanto ne consuma). L’intero fabbisogno energetico dell’impianto sarà garantito mediante: la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (generatori alimentati con Biogas) pari al fabbisogno annuo di 2.500 famiglie; la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile attraverso l’impianto fotovoltaico posizionato sui tetti dei capannoni realizzati. L’energia termica prodotta dai generatori alimentati con biogas è integralmente utilizzata nello stesso impianto per garantire le ottimali condizioni termiche per la digestione anaerobica.

“Oggi grazie alla collaborazione virtuosa con la Regione Puglia, Ager e Amiu, mettiamo finalmente in funzione il primo impianto pubblico di trattamento dei rifiuti organici che coprirà interamente il fabbisogno della città di Bari e inizialmente di alcuni comuni limitrofi – ha spiegato il sindaco di Bari -. In questo modo ci rendiamo autonomi nella gestione della frazione organica producendo una serie di vantaggi per la cittadinanza: grazie al drastico contenimento dei trasporti (i rifiuti saranno trattati vicino al luogo di produzione) e all’abbattimento dei costi di conferimento che non saranno più quelli degli impianti privati, contiamo presto di ridurre la spesa di esercizio e successivamente la tariffa su cui calcoliamo annualmente la Tari. Inoltre con questo impianto avviamo un importante processo di trasformazione del rifiuto in energia sia coprendo il l’intero fabbisogno dell’impianto stesso e cedendo alla rete il surplus prodotto. Infine il recupero di energia prodotta da fonti rinnovabili (biogas e fotovoltaico) e il drastico contenimento dei trasporti (i rifiuti saranno trattati vicino al luogo di produzione, compreso il compost prodotto), consentiranno un notevole beneficio ambientale in termini di abbattimento delle emissioni in atmosfera. L’impianto creerà le condizioni per il miglioramento della raccolta differenziata della frazione organica che consentirà un importante incremento delle percentuali di raccolta differenziata della città di Bari”.

Fiorenza Pascazio, presidente di Ager Puglia, titolare dell’impianto ha dichiarato: “Con l’avvio dell’impianto AMIU si aggiunge un tassello importante nella chiusura del ciclo dei rifiuti in Puglia, sul versante del trattamento della FORSU. L’emergenza sulla raccolta dell’umido di qualche anno fa appare così definitivamente superata, anche alla luce degli ulteriori impianti che AGER sta progettando e realizzando”.

Come illustrato durante la visita sarà Amiu Puglia a gestire l’impianto: “Un altro obiettivo raggiunto, il primo impianto pubblico del Piano regionale dei rifiuti è oramai in fase di collaudo – ha dichiarato Sabino Persichella, presidente dell’azienda comunale del servizio di gestione dei rifiuti -. Una struttura fortemente innovativa che sarà al servizio del Comune di Bari e di tanti altri Comuni della provincia o della Regione che potrà limitare i problemi legati alla chiusura del ciclo dei rifiuti organici. Ringrazio il Comune di Bari, la Regione e Ager per la fiducia accordata e il management, con l’intera componente tecnica di Amiu Puglia, per aver risolto prontamente ogni ostacolo nella fase di appalto e di realizzazione dell’impianto, costato oltre 15 milioni di euro”. Il supporto tecnico-scientifico al collaudo funzionale dell’Impianto è svolto dal Gruppo di Tecnologie Ambientali del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Edile del Territorio e di Chimica (DICATECh) del Politecnico di Bari, coordinati dal prof. Michele Notarnicola.

Per questo oggi alla prima messa in esercizio erano presenti il ricercatore Francesco Todaro e due ricercatori del Politecnico (una borsa di dottorato finanziata da AMIU Puglia SpA e un assegno di ricerca finanziato da Regione Puglia) che si occuperanno del monitoraggio prestazionale, sia della sezione di digestione anaerobica che di compostaggio, al fine dell’ottimizzazione delle performance.

Infine, a supervisionare il funzionamento della struttura erano presenti i responsabili del gruppo Vittadello, azienda padovana leader nel settore delle costruzioni che ha realizzato per Amiu il progetto esecutivo dell’impianto, lo ha costruito e affiancherà l’ente nella gestione: “Siamo stati coinvolti a 360 gradi in questo progetto – ha sottolineato il rappresentante dell’azienda Andrea Vittadello -, per questo oggi è un giorno molto importante per noi. Il nostro Gruppo è attivo in tutta Italia e all’estero ma nel settore della valorizzazione dei rifiuti e della produzione di energia rinnovabile siamo contenti di poter dire che il Sud Italia ospita alcuni dei nostri interventi più significativi e all’avanguardia. L’impianto di Bari è uno di questi, siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di questo progetto con il nostro personale, i mezzi e il know how derivante da oltre venti anni di esperienza in questo campo”.

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