In lacrime, ferma all’ombra del bar chiuso. Attende sconsolata l’arrivo della polizia locale e chiede di parlare con sua madre in Ungheria. Questo è l’epilogo di un’altra vacanza rovinata dai predoni della spiaggia pubblica di Pane e pomodoro, meta di tanti turisti che arrivano a Bari. Ieri mattina l’ennesimo episodio: una giovanissima ungherese è rimasta solo con il costume da bagno e il telo.
Poco prima dalla sua borsa mentre era in mare erano stati rubati due smartphone e il portafogli con documenti, carte di credito e contanti. “Domani ho il volo di ritorno a casa”, spiega quasi piangendo agli agenti della polizia locale, che seppur dimostrando grande comprensione e umanità appaiono in lieve difficoltà nell’interagire in lingua inglese. “Ci sarà l’ennesima denuncia – aggiunge un anziano che si rende del momento delicato – qui assistiamo quasi a un furto al giorno, siamo ormai difronte a un’escalation senza precedenti. Stanno distruggendo il turismo”.
L’imbarazzo di chi cerca di aiutare la giovane è palpabile, alcuni provano perfino a scusarsi a nome della città e invocano le istituzioni. Sembra che l’emergenza sicurezza in spiaggia venga descritta solo in parte dalle note ufficiali, come per lo scorso 17 luglio quando un uomo di 28 anni e una donna di 22, presunti responsabili di rapina impropria e resistenza a pubblico ufficiale, avevano picchiato la vittima. La stessa scena si è ripetuta lo scorso 12 luglio quando un 42enne è stato bloccato dai falchi della polizia.