Carcasse di auto e mezzi agricoli, bottiglie di plastica e rifiuti di ogni tipo. È lo scenario che è possibile vedere percorrendo i sentieri che costeggiano il fiume Ofanto, che con i suoi 134 chilometri è tra i fiumi più importanti del tacco d’Italia. La denuncia arriva dal nucleo di vigilanza Ittico Faunistica Ambientale ed Ecologico che sottolinea la presenza di “grave e diffusa illegalità lungo il fiume”.
In particolare, il nucleo di vigilanza Ifae, denuncia che lungo il corso d’acqua risultano in aumento “l’abbandono indiscriminati di rifiuti di ogni genere, in particolare di plastica”, ma non solo, a preoccupare, sottolineano, è anche “l’aumento del bracconaggio e della pesca abusiva, l’aumento degli appezzamenti occupati abusivamente in area golenare” – concludono senza nascondere la preoccupazione per quanto accade ed esortando infine le istituzioni ad intervenire il prima possibile per “contrastare efficacemente gli illeciti in atto”.
Una denuncia simile era stata effettuata lo scorso 6 luglio. “Nell’esprimere piena solidarietà al settore produttivo dell’agricoltura – scrivono infine – costretto a fare i conti con i gravi eventi climatici, con l’aumento dei costi, con la crescente richiesta di acqua per l’irrigazione non soddisfatta dagli enti preposti (che andrebbe più adeguatamente disciplinata), tale situazione, purtroppo, al fine di consentire di salvare le coltivazioni, “obbliga” gli agricoltori aemungere illegalmente acqua dal fiume. Tali atti però, determinano il completo prosciugamento della portata del fiume, il dissesto degli equilibri del sistema fluviale e la conseguente moria di piante ed animali” – concludono.