Chiedeva soldi in cambio di farmaci oncologici gratuiti. Un oncologo barese, attualmente sospeso, rischia 10 anni di reclusione. È quanto richiesto dalla Procura di Bari. L’oncologo, ex dirigente medico dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, è imputato con l’accusa di concussione per aver raggirato sedici pazienti terminali.
Secondo quanto emerso, questa l’ipotesi accusatoria, il medico si sarebbe fatto pagare fino a 7mila euro per ogni iniezione di un farmaco che diceva “miracoloso”, dando così ai malati falsi speranze di guarigione e costringendoli a pagare centinaia di migliaia di euro, circa 2,5 milioni in totale in dieci anni, per prestazioni sanitarie alle quali i pazienti avevano già diritto gratuitamente.
Il professionista, si trova agli arresti domiciliari da maggio 2021 e avrebbe agito con la complicità della compagna, co-imputata. Si tratta di un’avvocatesa che gestiva un Caf a Bari adibito all’occorrenza, abusivamente, ad ambulatorio medico. Per la donna il pm ha richiesto la condanna a 4 anni di reclusione. L’inchiesta è partita in seguito alla denuncia dei famigliari di un paziente che avrebbe consegnato al medico 127mila euro in un anno, fino ad essere costretto, quando ormai in fin di vita, a ripagare le prestazioni sanitarie lavorando come operaio edile nella villa al mare del medico.
All’oncologo è stato inoltre contestato di aver truffato anche l’ospedale in quanto percepiva un’indennità aggiuntiva sullo stipendio di oltre mille euro mensili per non svolgere attività privata, cosa che invece faceva con i pazienti terminali, ai quali effettuava visite private a pagamento. Nel processo, che si celebra con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Bari, Francesco Vittorio Rinaldi, si sono costituiti parti civili i famigliari di alcuni dei pazienti deceduti, l’ospedale e l’ordine dei medici di Bari. L’Ordine dei medici ha richiesto in maniera simbolica un risarcimento di un euro per ogni medico iscritto all’ordine. Il prossimo 28 settembre si tornerà in aula per la discussione della difesa e la sentenza.
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