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Nodo ferroviario, Tar Puglia sospende progetto Bari Sud: accolte le richieste dei cittadini

Pubblicato da: redazione | Ven, 1 Luglio 2022 - 12:30

Il Tar Puglia ha sospeso il progetto della nuova rete ferroviaria nella zona di Lama San Giorgio, ovvero a sud di Bari. Si tratta, nello specifico, del progetto che prevede il raddoppio dei binari per 10 chilometri e la successiva variante di un tratto di Statale 16, una vera e propria opera strategica pensata nell’ambito del progetto del Nodo ferroviario di Bari, finanziato con i fondi Cipe.

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Adesso, la Regione Puglia, avrà tempo fino al 10 ottobre per riesaminare il progetto, individuandone uno maggiormente idoneo e meno impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico.  L’udienza in merito sarà discussa il 18 gennaio del 2023. Il Tar, ha di fatto accolto l’istanza cautelare del Comitato “Le Vedette della Lama”, composto da privati cittadini le cui case sono collocate a sei metri dal fascio di binari attualmente previsti dal progetto, assistiti, sia dall’avvocato Giacomo Sgobba, sia dal Comune di Noicattaro, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Lofoco, contro Regione Puglia, Città metropolitana di Bari, Soprintendenza, ministeri di Cultura, Infrastrutture e Transizione ecologica e Rfi.

I giudici, stando a quanto emerso, hanno sospeso l’efficacia di una serie di provvedimenti, a partire dalla delibera di Giunta regionale del febbraio scorso che riguardava il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica alla “Infrastruttura strategica Nodo di Bari: Bari Sud (tratta Bari Centrale – Bari Torre a Mare)”. In particolare i ricorrenti lamentano che il tracciato individuato per il passaggio dei binari sia in una zona del territorio del Comune di Noicattaro all’interno del quale sono presenti alberi secolari e un insediamento archeologico, autorizzato in deroga al Piano paesaggistico regionale.

Secondo quanto previsto dall’ordinanza del Tar, l’assenza di alternative localizzative o progettuali, “non sarebbe stata adeguatamente motivata dai pareri tecnici, evidenziando al contrario che le alternative sembrerebbero essere emerse nel corso del procedimento”. Alla Regione adesso il compito di riesaminare il progetto tenendo conto però delle questioni sollevate dai ricorrenti.

Foto repertorio

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