Da fine giugno i pedaggi autostradali aumenteranno dell’1,5%. La previsione arriva direttamente da Autostrade per l’Italia che, attraverso il suo amministratore delegato Roberto Tomasi, ha spiegato il motivo della decisione e come gli aumenti delle materie prime stanno impattando sui cantieri e le attività dell’azienda. “Parliamo veramente di poco- ha precisato Tomasi- ne stiamo discutendo in questa fase con il ministero”.
Secondo Tomasi si tratta di un aumento “risibile” e comunque previsto dal piano economico finanziario di Autostrade per giugno-luglio 2022. Anche perché le tariffe di Autostrade sono “rimaste bloccate dal 2018”.
L’aumento del pedaggio non è ancora ufficiale. La decisione è solo in fase istruttoria e sarà decisa dalle autorità competenti dopo quattro anni di blocco ma è prevedibile in base alle regole ‘calmierate’ previste dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
Immediata la risposta delle Associazioni dei consumatori: “Qualsiasi aumento delle tariffe autostradali per la rete di Aspi sarà impugnato da Assoutenti dinanzi al Tar del Lazio, al fine di bloccare incrementi vergognosi dei pedaggi che non appaiono in nessun modo giustificati.
Anche solo l’idea di aumentare il costi dei pedaggi sulla rete Aspi è improponibile – afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. Gli automobilisti che utilizzano l’infrastruttura autostradale pagano ogni giorno il prezzo di un servizio in netto peggioramento, tra cantieri, ritardi, traffico e criticità varie, e proprio in tal senso e per la logica del price-cap le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare. Senza contare che Aspi è oramai tornata in mano pubblica con il passaggio alla guida di Cassa Depositi e Prestiti”.
(Foto di Autostrade per l’Italia)