All’inizio, una scommessa. A metà 2019 Ernst & Young, multinazionale di servizi e consulenza per le imprese (divenuta più semplicemente EY Italia) e il Politecnico di Bari cercano forme di collaborazione scientifica e di formazione nel settore delle tecnologie digitali e delle relative applicazioni. Obiettivo aziendale dichiarato: investire massicciamente nelle tecnologie digitali e assumere per la nuova sede di Bari di EY 200 professionisti del settore. Nel 2020, con la pandemia in corso, tutto cambia velocemente ma non il progetto di sviluppo sottoscritto da Poliba-EY Italia, anche con l’avvicendarsi dei rettorati Di Sciascio-Cupertino. Nel 2020 EY può contare su una propria sede nel campus universitario e, successivamente, misura una espansione di assunzioni che va oltre il previsto, ben 500 alle 200 previste. Età media 27 anni.
A tre anni da quella scommessa i vertici aziendali di EY Italia e del Politecnico si sono nuovamente incontrati per presentare, in una conferenza stampa, i risultati e le nuove mete di questo fruttifero interscambio pubblico-pribvato. L’hub di EY di Bari intanto, è diventato, per importanza, il terzo d’Italia, dopo Milano e Roma e conta di portare nei prossimi due anni a 1500 le unità di personale nel capoluogo grazie all’ampliamento degli spazi e alla nuova sede in città di via Oberdan. Ciò in linea con un crescita nazionale aziendale complessiva pari ad oggi di 7500 dipendenti. Nuovi piani di investimento, come già avvenuto, privi di sostegni pubblici – si è detto – sono previsti da EY nel prossimo futuro per radicarsi ulteriormente sul territorio pugliese e stimolare uno sviluppo concreto e strutturato dei talenti e del business locale. Ciò testimonia l’enorme potenziale della Puglia e di Bari, e soprattutto il valore delle competenze locali anche a livello nazionale e internazionale, reso partecipe dalla collaborazione con il Poliba.
Sinergia più volte sottolineata e che rappresenta un sicuro virtuosismo di collaborazione pubblico-privato. “Il Poliba – ha detto il rettore, Francesco Cupertino – cresce perché dialoga con le aziende. Abbiamo raggiunto traguardi straordinari nell’impatto della ricerca, primeggiamo in Italia nell’occupazione dei laureati e incidiamo nella capacità del territorio di trattenere e attrarre talenti. Il Politecnico cresce nei numeri: aumento nelle immatricolazioni e per quest’anno registra un +13% di iscrizione ai test di ammissione. Un dialogo che porta ad aumentare l’offerta didattica: per il prossimo anno accademico 2022-2023 è pronto all’esordio il corso di laurea magistrale in Trasformazione Digitale che affiancherà un nuovo ed importante progetto: L’Accademy pubblico-privata (primo tra questi proprio EY) per fare insieme formazione post laurea per giovani talenti e formazione continua per professionisti; favorire integrazione di competenze tra accademia e imprese; orientare, attraverso un osservatorio sul mercato del lavoro, ricerca e formazione. Attività, questa, che sarà supportata da un Osservatorio capace di leggere un orizzonte temporale quinquennale sulle prospettive di sviluppo e di lavoro del territorio”.
Bari, dunque, punta sempre più all’innovazione come metodo di crescita. Bari vuole diventare, grazie ad aziende di questo calibro, porta d’Europa alle nuove tecnologie digitali. Lo ha sottolineato, Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, “Siamo orgogliosi di essere stati tra i primi ad investire su Bari. In soli tre anni abbiamo mantenuto le superarto le promesse in termini di assunzioni. Lo scorso anno il sud è cresciuto dal 4 al 10% per quanto riguarda gli investimenti dall’estero, dato che conferma quanto il territorio sia pronto a correre, ma anche quanto sia importante il contributo delle aziende al sistema Paese. Per questo continueremo a investire, creando nuove opportunità lavorative e mettendo in campo progetti di formazione per le nuove generazioni.”
La formazione dei talenti, dunque, è un punto chiave anche per mantenere uno sviluppo sostenibile del business nel tempo. La forte crescita della domanda di personale esperto rende necessario guardare nel lungo periodo e investire oggi sui giovani e sulla loro formazione in modo da creare le future generazioni di talenti. Nicola Panarelli, responsabile di EY Business&Technology Solutions di Bari aggiunge: Vogliamo dare un ulteriore contributo incoraggiando percorsi di istruzione in ambito STEM e favorendo una maggiore integrazione tra scuola, università e mondo del lavoro. Il nostro obiettivo è creare nuovi talenti nei principali ambiti tecnologici, ma soprattutto vogliamo creare un processo di inserimento regolare di giovani apprendisti nel lavoro”.