Aveva agganciato decine di ragazze minorenni su una nota piattaforma social e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento e autolesionismo e al raggiungimento dell’anoressia.
Per questo un libero professionista di quaranta anni residente in centro Italia, già condannato per pornografia minorile, il quale sui suoi profili social e sul proprio blog si presentava come medico pur non avendo mai conseguito il titolo di studio e si definiva coach pro-Ana, è stato denunciato dalla Polizia di Stato.
L’operazione denominata “Free Angels” della Polizia Postale di Trieste e Udine con il coordinamento del Cncpo (Centro Nazionale di Coordinamento alla Pedopornografia Online) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma nasce da una segnalazione fatta da una quindicenne, da mesi ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale della regione, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti “anticonservativi”.
Tra i consigli sconsiderati c’erano quelli di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e quello di farsi docce gelate per stimolare l’organismo a un maggiore dispendio energetico, cosa che nella vittima ne aveva quasi provocato lo svenimento.
Il falso medico aveva incoraggiato la ragazza anche al compimento di tagli da compiersi all’insaputa dei genitori, il tutto documentato con le riprese delle lesioni e del corpo in dimagrimento.
Con il consenso della ragazza, attraverso sofisticate tecniche di acquisizione di digital forensics gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla vittima al “coach”. L’uomo le aveva anche chiesto immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regali, come capi d’abbigliamento intimi da ritirare presso note catene di abbigliamento apprezzate dai più giovani.
Sono stati quindi attivati i network internazionali che con procedura d’urgenza hanno fornito la loro collaborazione. L’incrocio di migliaia di dati informatici ha portato all’identificazione dell’uomo e una perquisizione: si è così scoperto che su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi e fotografie anche durante l’attività di perquisizione.
Il materiale sequestrato è ora al vaglio della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trieste e Udine che al fine di identificare altre vittime chiede la collaborazione di chi sia entrato in contatto con il profilo Social “Freedema3”, genitori, insegnanti e testimoni. (Foto freepik)