“L’incendio che ha colpito forse 10 ettari di pendii del promontorio del Gargano, nel territorio di Mattinata, ormai domato e i piccoli focolai alimentati dal vento sono sotto controllo”. È quanto scrive sui social il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese, in seguito all’incendio divampato nella notte, in località “Scappone”.
“Questa è la notizia più importante che, insieme al sindaco Michele Bisceglia, abbiamo condiviso con i tanti uomini dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, delle Forze dell’Ordine che sono intervenuti e che ringraziamo di cuore. Io spero che, se si conferma l’ipotesi della natura dolosa dell’incendio, siano catturati e messi in galera gli autori di questo attentato contro la ricchezza di tutti, il patrimonio boschivo che rende più bella e attrattiva la nostra terra, muovendo turismo” – ha concluso. Intanto, un allarme in merito alla situazione degli incendi in Puglia, soprattutto in seguito ai diversi episodi che si sono verificati in diverse zone della Regione, arriva da Coldiretti.
“A distanza di 15 anni dalle giornate apocalittiche in cui nel 2007 vennero distrutte vaste aree del Gargano, centinaia di ettari di bosco sono in fiamme in provincia di Foggia, ma anche centinaia di ettari di grano, facendo emergere ancora una volta la fragilità della rete dei soccorsi e antincendio per la carenza di mezzi e personale – hanno scritto in una nota. La denuncia arriva proprio in relazione all’incendio divampato nell0area boscata tra Mattinata e Vieste, ma anche nei campi di grano a Foggia, San Marco in Lamis, Poggio Imperiale e Apricena, fenomeni gravi che, sottolinea Coldiretti “distruggono ambiente, raccolti e paesaggio, quando solo nel 2021 a Foggia sono stati registrati 4.750 incendi, secondo il report dei Vigili del Fuoco”.
“Come ogni anno – commenta Pietro Piccioni, delegato confederale Coldiretti – la provincia di Foggia vive lo sfregio perpetrato ai danni di un territorio straordinario, dove le fiamme mandano in fumo interi campi di grano, alberi, colture, un situazione angosciante aggravata dalla mancata opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio” – ha concluso.
Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco, sottolinea ancora Coldiretti “ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle aree bruciate – sottolinea la Coldiretti regionale – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali e la scoperta del territorio da parte di decine di migliaia di appassionati. Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – continua la Coldiretti regionale – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. La pioggia è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, come quelle che sono avvenute al nord, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti” – concludono.
Proprio dalla Coldiretti, per ovviare al problema, arriva un decalogo per combattere gli incendi. “La prima regola per non causare l’insorgenza di un incendio è quella – afferma la Coldiretti Puglia – di evitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via che il fuoco sia spento. Soprattutto nelle campagne – precisa la Coldiretti – non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesi dall’automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi”.
“Inoltre – continua la Coldiretti Puglia – non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone di campagna o boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell’ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio – consiglia la Coldiretti regionale – non prendere iniziative autonome, ma occorre mantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono di campi e boschi” – conclude.
Quella degli incendi è ormai una problematica che riguarda diverse zone dell’Italia, tra cui la Puglia e inoltre, il capoluogo pugliese, dove nella mattinata di oggi si sono verificati altri episodi e, i cittadini, stanchi della situazione, sono tornati a chiedere interventi efficaci per risolvere una problematica all’ordine del giorno che, di fatto, non è stata arginata neanche con l’ultima ordinanza del sindaco, Antonio Decaro, con la quale si cercava di porre fine, tra le altre cose, all’allarme dei roghi nelle campagne.
Foto Facebook Raffaele Piemontese