Il futuro della mobilità urbana guarda al passato. Almeno per una parte dei baresi, che immagina una città sul modello europeo: meno automobili e più mezzi senza motore, proprio nella giornata mondiale della bicicletta.
A livello nazionale, InfoJobs ha indagato su quanto e come le due “eco-ruote” siano presenti nel quotidiano dei lavoratori. La bicicletta è scelta come mezzo di trasporto per il tragitto casa-ufficio solo dal 4,4% delle persone. Auto o moto sono preferite dal 77% degli intervistati (dato stabile rispetto al 2019). Con gran distacco segue chi usa i mezzi pubblici (11,4%), mentre bicicletta (4,4%) e monopattino (1,2%) crescono tra le preferenze degli italiani: nel 2019 sommati ottenevano solo il 2%.
“I numeri dovrebbero essere più alti – osserva Nico Capogna, ceo del progetto Pin Bike che dal 2019 certifica il rilascio di incentivi e benefit da parte del Comune a chi va in bici –. Il precedente governo aveva stanziato 220 milioni per 500mila nuove bici acquistate dagli italiani. Evidentemente in molti continuano ad usarla solo la domenica. L’obiettivo del progetto Pin Bike è proprio quello di agevolare e spronare i cittadini ad usare la bici tutti i giorni per i piccoli spostamenti. Anche io – continua – porto nel portabagagli dell’automobile, quando entro in città, la mia bicicletta pieghevole. Così parcheggio in un park&ride ed evito traffico e stress. Soprattutto d’estate”.
Negli ultimi giorni però sui social è salito il livello delle polemiche tra chi guarda con diffidenza la diffusione dei percorsi light, per ultimo la ciclabile sul lungomare Nazario Sauro. E chi condanna l’eccesso di velocità da parte degli automobilisti, oltre alla scarsa attenzione. Una convivenza sempre più difficile, segnata anche dal grave incidente accaduto la scorsa settimana poca distanza dalla spiaggia di Torre Quetta.
“Il problema sono le bici o l’eccesso di velocità?”, l’attacco su facebook del gruppo “Ciclisti urbani”. “Due ciclisti urbani vengono investiti e il processo si fa alle ciclabili, senza ombra di dubbio migliorabili, e non al vergognoso comportamento di chi alla guida dell’auto adotta un comportamento al di fuori delle norme previste dal codice della strada”, concludono.