Un libro stretto tra le mani. Manifesta così il popolo della scuola anche a Bari. Il flash mob è in via Sparano, nel tratto di strada adiacente la chiesa di San Ferdinando per protestare contro il decreto legge del 30 aprile in fase di approvazione. Dopo sette anni dall’ultimo sciopero corale, il popolo della scuola scende in piazza, quindi. Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Gilda e Anief, che si è aggregata successivamente, chiamano a raccolta docenti, dirigenti scolastici e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) contro la riforma del reclutamento e della formazione iniziale inserita nel decreto-legge 36. Il Governo, nella sostanza, ha intenzione di tagliare 125 euro l’anno dai 500 euro della carta del docente e di apportare una riduzione di 11.600 cattedre all’organico di potenziamento. Inoltre si renderà obbligatorio un triennio di formazione per tutti, con esami alla fine di ogni anno dall’esito non sempre certo. In cambio un aumento netto di 40 euro al mese.
E non solo anche per ottenere un rinnovo del contratto di categoria, che attende da tre anni e mezzo, con gli stipendi bloccati al 2018 ed erosi dall’inflazione che galoppa, per effetto della guerra in Ucraina, verso il 5,5/6% solo nel 2022. E per la tutela dei precari storici che proprio dal decreto-legge in questione non verrebbero, a parere dei sindacati, adeguatamente tutelati e valorizzati.