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Bari, polemiche dopo l’incidente in viale Gandhi: “Aspettiamo ancora il semaforo a chiamata”

Pubblicato da: redazione | Gio, 12 Maggio 2022 - 16:00

“A distanza di tre anni, ci ritroviamo a dover utilizzare questa pagina per parlare di viabilità e sicurezza stradale”. Lo scrive l’associazione Poggiofranco Attiva sulla bacheca del sindaco di Bari, Antonio Decaro, in merito all’incidente avvenuto lo scorso 10 maggio in viale Gandhi, dove una bambina era stata investita da una moto mentre si recava a scuola in compagnia della sua mamma.

Nessuna conseguenza grave per la piccola alunna della scuola Tommaso Fiore, che soccorsa da un’ambulanza è stata trasportata immediatamente in ospedale per gli accertamenti del caso. Lo spavento però è stato tanto, così come la rabbia per una situazione che, stando a quanto sottolineato dall’associazione, è pericolosa da molto tempo. L’ingresso di viale Gandhi, in particolare, viene utilizzato per l’entrata e l’uscita da scuola ormai da due anni, ovvero da quando, per via dell’emergenza sanitaria, si è resa necessaria una soluzione che potesse contingentare le presenze durante l’attesa ed evitare assembramenti. Da via Martin Luther King, fanno sapere alcuni cittadini, c’è sempre un vigile, mentre dall’altro lato “più pericoloso per via delle sei corsie di auto” non c’è nessun vigile. In passato, viale Gandhi, dove sono presenti sei corsie, era già stata protagonista di alcuni incidenti, due dei quali mortali.

“L’amministrazione comunale ha più volte promesso di lavorare per la sicurezza stradale in viale Gandhi e lungo le altre arterie del quartiere, ma ad oggi, alle parole sono seguiti pochi fatti” – ha sottolineato l’associazione ricordando che l’incidente “ne è la dimostrazione”.  Diverse le richieste effettuate in passato dai residenti. “Rimaniamo ancora in attesa che l’amministrazione comunale installi il semaforo a chiamata  promesso tre anni fa con delibera specifica e definisca un piano serio e completo che aumenti la sicurezza stradale nel nostro quartiere, a tutela dei suoi cittadini” – hanno concluso.

Foto repertorio

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