Il quartiere Libertà, tra i più popolosi di Bari, a una manciata dal centro murattiano, diventa ogni giorno più periferico. Le luci sono sempre troppo fioche, le voci dei residenti sempre meno ascoltate mentre cresce il degrado. Soprattutto quello sociale. Passeggiare per i vicoli del Libertà quando le saracinesche vanno giù, quelle poche rimaste, fa paura. E i residenti vivono sempre meno il quartiere. A poco è servito pedonalizzare piazza Redentore. L’obiettivo era che diventasse un punto di aggregazione. Il luogo dove far passeggiare i bambini e dove intrattenersi per chiacchierare. Nei fatti è diventato il ritrovo di malintenzionati. Di ragazzini incivili che scorrazzano con gli scooter in barba alle ordinanze. Dove si festeggiano compleanni a suon di fuochi d’artificio e dove si consuma l’illegalità.
Non stupisce quindi che solo l’idea di pedonalizzare anche via Manzoni, la via Sparano del Libertà negli anni ottanta, fa paura. E non poco. Nel quartiere considerato il più multietnico della città, l’integrazione funziona a intermittenza. Certo – e va sottolineato – il problema in questi vicoli non sono solo gli immigrati. Qui, risiedono molti pregiudicati ai domiciliari della città, il tasso di disoccupazione è alto tra i giovani, la maggior parte dei quali trascorre le giornate agli angoli delle strade con una birra tra le mani, quando la malavita non li arruola per affari illeciti. Sui portoni, si susseguono cartelli con le scritte “affittasi“: i residenti storici se hanno la possibilità scappano via. Chi resta e ha proprietà, invece, spesso affitta a baresi che a loro volta subaffittano agli immigrati.
“Stanno sistemando i marciapiedi, ma qui rimane una situazione di degrado e di commercio inesistente”. A parlare e a evidenziare ancora una volta lo stato di abbandono del quartiere Libertà sono i residenti della zona. “Le nostre parole non vengono ascoltate più da nessuno”, commenta. Sotto accusa la situazione di degrado in corso Italia con l’aumento dei rifugi dei senzatetto e i problemi igienico sanitari.
In questi giorni, infatti, hanno avuto inizio i lavori di sistemazione dei marciapiedi nel quartiere mediante allargamenti degli stessi in prossimità delle intersezioni. Le strade interessate saranno: Corso Italia (da Via Francesco Petrelli a Via Pietro Ravanas), Via Tenente Casale y Figoroa , Via Nicola Bavaro e Via Pietro Ravanas (tra Corso Italia e Via Scipione Crisanzio).
Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri di Fratelli d’Italia che con un post sui social spiegano: “C’è una zona in particolare del primo municipio al quartier Libertà che non ha nulla da invidiare alle favelas brasiliane. È corso Italia, un nome che dovrebbe inorgoglire e dare lustro alla città, invece è il simbolo del degrado, della pericolosità e del fallimento di questa amministrazione, tanto attenta sui social a fotografare tutto tranne la realtà”.