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Legati ai pali o “lanciati” nel canile: è allarme abbandoni a Bari

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Ven, 29 Aprile 2022 - 06:30
Cani randagi

L’ultimo episodio in ordine di tempo, risale a ieri. Un meticcio di taglia media è stato lanciato all’interno del canile: è morto dopo qualche ora. Fa spallucce, Patrizia Giaquinto, presidente dell’associazione “Nati per amarti”, che da 6 anni gestisce il Canile sanitario di Bari. Le storie di abbandono sono tante. Alcune a lieto fine, altre finiranno in una gabbia del canile. E la situazione negli ultimi anni è peggiorata.

“Qui a Bari – spiega la Giaquinto – il randagismo è solo marginale. Il vero problema sono i privati che gestiscono senza controllo cani e cucciolate. I cuccioli vengono poi affidati senza microchip a qualcuno che dopo poco tempo si stancherò e lo abbandonerà”. In altre parole secondo il presidente di “Nati per amarti” il nodo della questione è la scarsa prevenzione: pochi controlli in sintesi dei microchip.

“In sei anni nel nostro canile sono entrati 1.400 cani, di questi solo il 10 per cento era microchippato. I controlli quindi non sono sufficienti e qualcosa si inceppa in un sistema che non fa altro che alimentare gli abbandoni. Oltre alle rinunce di proprietà, soprattutto in piena emergenza sanitaria, che sono scresciute in modo esponenziale. Posti in canile ce ne sono pochi e le difficoltà per portare a buon fine una adozione sono tante”.

Poi c’è il capitolo molossi, che resta quello più spinoso. Cristallizzato nel tempo dalle cattive abitudini di chi li sceglie come compagni di vita, ma a tempo determinato. “Li comprano a 100 /200 euro – racconta – da qualche amico. Tutto bene sino a quando arrivano a dieci mesi: a quel punto non avendo i proprietari competenze per educarli, succedono i disastri. La conseguenza? I cani finiscono prima nei canili e poi nei rifugi dove sono destinati a morire. D’altronde chi lo adotta un cane adulto di quella razza?”.

E le campagne di sensibilizzazione? La Giaquinto nn ha dubbi: l’unica arma da usare è quella di sterilizzazioni e di microchip a tappeto. Diversamente continueremo a fare la conta di abbandoni. Abbandoni ancora in modalità cane legato al palo. Come se il tempo non fosse mai passato. Come se fossimo fermi all’ignoranza e alla violenza di cui solo un essere umano è capace.

 

 

 

 

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