Torna in libertà, dopo tre anni e quattro mesi di detenzione tra carcere e domiciliari, Antonio Savasta, l’ex pm di Trani. Savasta, in particolare, era stato condannato a 10 anni in primo grado nel processo in abbreviato in seguito all’inchiesta della Procura di Lecce sulla ‘giustizia svenduta’ al Tribunale di Trani tra il 2014 e il 2018.
La decisione è arrivata in mattinata da parte dei giudici della Corte d’Appello di Lecce, presieduti da Nicola Lariccia, i quali hanno disposto la sostituzione della misura cautelare in atto con l’interdizione dai pubblici uffici. In passato, era stata la stessa Procura generale ad avanzare la richiesta. I giudici si sono anche riservati sulla eccezione di competenza funzionale sollevata dai legali dell’ex pm Luigi Scimè con relativa richiesta di trasferimento degli atti alla Procura di Potenza. Questo, sulla scorta dell’annullamento, avvenuto a inizio mese, della sentenza di primo grado del processo gemello a carico dell’ex gip Michele Nardi.
Lo scorso primo aprile, in tal proposito, la Corte d’appello di Lecce (che aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale in favore della Procura di Potenza), ha annullato la sentenza di primo grado con la quale Nardi era stato condannato dal Tribunale salentino a 16 anni e 9 mesi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. La decisione dei giudici d’Appello è ora attesa per il prossimo 31 maggio. La Procura generale di Lecce si è opposta al trasferimento richiesto, ribandendo col pg Antonio Maruccia la ferma convinzione che il processo debba restare in territorio salentino.
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