“Riorganizzazione complessiva, ridistribuzione del personale, più posti letto di lungodegenza: le vie che avevamo indicato per risolvere i problemi cronici del pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, sono state confermate oggi in Commissione Sanità, nell’audizione che abbiamo richiesto dopo il sopralluogo del 12 febbraio scorso”. E’ quanto scrivono in una nota i consiglieri regionali Paolo Pagliaro e Pierluigi Lopalco che, negli scorsi mesi, avevano denunciato alcune problematiche riguardanti l’ospedale leccese.
Tra queste, il caos generale, la carenza di medici, infermieri e oss, pazienti anziani e fragili parcheggiati in barella o in sedia a rotelle, ambulanze in attesa per ore prima della presa in carico delle persone trasportate, ma non solo. A quelle elencate recentemente, hanno spiegato i due consiglieri, ce ne sono altre che si trascinano da anni e che, di fatto, la pandemia ha acuito. “I fatti di cronaca che abbiamo denunciato hanno riacceso i riflettori su questa emergenza – hanno sottolineato – nessuno, oggi in Commissione, ha potuto negare l’evidenza di una disorganizzazione e di una precarietà a cui solo ora si sta pensando di mettere riparo in maniera organica: né il direttore generale dell’Asl Lecce Rodolfo Rollo, né l’assessore alla sanità Rocco Palese, né il responsabile del pronto soccorso Silvano Fracella hanno potuto contraddire il nostro racconto dei fatti. Ma ci aspettavamo di più che una cronistoria delle ragioni che hanno portato l’avamposto del Fazzi in questo collo di bottiglia, e cioè l’inappropriatezza del 70% degli accessi” – hanno evidenziato specificando che si tratta di una “una sanità territoriale carente con problemi noti anche ai cittadini”.
Ora, i due consiglieri, chiedono soluzioni, soprattutto da parte dei vertici della sanità pubblica regionale e provinciale. “Non ci aspettiamo piani fumosi senza crono programmi – hanno aggiunto – la realtà è che il pronto soccorso è nel caos. Lo ha denunciato anche il segretario Nursind Graziano Accogli: un mercato con gente ammassata, nessun rispetto della privacy e della dignità dei pazienti, condizioni di lavoro insostenibili per gli operatori della sanità. Bene dunque l’avvio di un tavolo regionale per affrontare i problemi del pronto soccorso, annunciato oggi dall’assessore Palese, ma che non resti una sterile sequela di incontri fine a se stessi” – hanno concluso.