Il 22 e il 23 aprile saranno organizzati a Pisticci Scalo (Matera) due giorni di esami per i militari italiani e i loro familiari per la ricerca di metalli pesanti. Lo screening per chi presta servizio per lo Stato e la comunità, si terrà nel laboratorio “studio analisi cliniche ed ambientali”, diretto dal dottor Pierpaolo Capece, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale amianto e Osservatorio Vittime del Dovere. La sorveglianza sanitaria è lo strumento indispensabile per verificare le situazioni di rischio, ed eventualmente di lesione alla salute e tempestività delle cure mediche, che in questo modo sono più efficaci.
Gli appuntamenti si terranno dalle 8 alle 17. Chi è interessato potrà comunicare l’adesione entro il 20 aprile al numero 0835/1976026 o tramite email: info@chimicaeambiente.com.
“L’uranio impoverito – si legge in una nota – e altri metalli pesanti sono dannosi per la salute e hanno causato tanti danni ai militari. Sono circa 8.000 i militari che hanno compiuto missioni all’estero che si sono ammalati, 400 sono deceduti. Solo la punta dell’iceberg rispetto a migliaia di altri decessi dovuti ad amianto e altri materiali cancerogeni. Molto spesso, questi rischi hanno coinvolto anche i familiari”.
L’azione dell’ONA si snoda ormai da circa 14 anni in chiave preventiva, in questo caso della prevenzione secondaria (diagnosi precoce e cure tempestive). Non solo per quanto riguarda l’amianto e le malattie asbesto correlate, ma anche per quanto riguarda i metalli pesanti e gli altri agenti fisici e quelli chimici, mutageni e cancerogeni. Nelle navi militari, come nelle basi a terra, e ancora nell’Esercito e nell’Aviazione, e nelle missioni all’estero, si sono verificate esposizioni massicce. Lo ha confermato anche la commissione d’inchiesta sull’uranio impoverito nel luglio del 2018.
“Gli esperti ricercheranno – ha spiegato il commissario Vittime del dovere Aps di Taranto, Paola Santospirito – la presenza di uranio impoverito, tungsteno e altri metalli pesanti presenti nei teatri di guerra, ma anche sulle navi della Marina”. La Santospirito conosce il problema purtroppo per esperienza diretta, suo marito Tony Mastrovito, infatti, vittima del dovere, è stato contaminato durante il servizio. A soli 16 anni si è arruolato in Marina e ha iniziato a respirare le fibre da amianto. Ha superato e vinto la battaglia contro il cancro, ma è affetto da asbestosi e ha tracce di metalli pesanti nel corpo che hanno contaminato anche sua moglie. Nei vetrini di un tumore che l’aveva colpita nel 2007 è stato rilevato anche uranio e nano particelle di metalli pesanti.
Il personale civile e militare delle Forze Armate, come i loro familiari, hanno diritto alle prestazioni previdenziali e al risarcimento, se il danno è la conseguenza di esposizioni a sostanze nocive.