Vendeva come usate e rigenerate apparecchiature elettriche ed elettroniche da smaltire senza alcuna autorizzazione. Gli agenti della Polizia Locale di Bari, in seguito ad indagini ed appostamenti preventivamente organizzati, fingendosi inoltre clienti interessati agli acquisti, hanno scoperto in zona Carrassi, una lavanderia che svolgeva attività illecita.
Quest’ultima consisteva nel recuperare elettrodomestici, prevalentemente lavatrici usate e da smaltire (i c.d. RAEE) per poi ripararli e venderli come apparecchiature elettriche usate (le c.d. AEE) ad un prezzo variabile tra 150 e 250 euro, importo parametrato e pattuito di volta in volta con l’acquirente secondo il valore di mercato di un prodotto nuovo simile o equivalente . I prodotti usati, erano posti in vendita anche su siti internet specializzati per la rivendita di merce usata, come scoperto ed accertato dagli agenti del Nucleo di Polizia giudiziaria ed ambientale della P.L. barese. I venditori fornivano pure una speciale garanzia “sulla parola” agli acquirenti che ne chiedevano l’affidabilità.
Il titolare dell’attività è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di gestione illecita di rifiuti come previsto e punito dall’art. 256 del Testo Unico Ambientale che prevede la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o una multa da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi, ovvero la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi. Tutte le lavatrici usate poste in vendita, oltre 50 pezzi nascosti in un locale deposito retrostante la lavanderia, compresa l’area di circa 80 mq, sono stati posti sotto sequestro a disposizione dell’autorità giudiziaria.
“Questo genere di attività illecita – ha spiegato la Polizia Locale – oltre a creare di riflesso danni ambientali, in quanto è facile immaginare che poi quanto residui dall’attività di recupero e manutenzione delle lavatrici viene poi smaltito illegalmente, determina un danno diretto per tutte le attività commerciali che legalmente operano nel settore della vendita di elettrodomestici oltre a costituire (spesso) anche un pericolo immediato per chi acquisti prodotti non sicuri o certificati da utilizzare in ambito prevalentemente domestico”.