“Il nostro stipendio è al di sotto della soglia di povertà”. A denunciarlo, in un comunicato, Gaetano Romanelli, rappresentante sindacale della UIL TUCS, impiegato come portiere all’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” dal febbraio 1995 e attualmente assunto nella società cooperativa GSA (Gruppo Servizi Associati) dal novembre 2004 con contratto multiservizi.
Il reddito netto, per il lavoratori Gsa è di 1150 euro mensili per 173 ore di lavoro, ma, sottolinea Romanelli “Con lettera raccomandata del 19 marzo la suddetta società intima e impone dal 1 aprile di applicarci il contratto servizi fiduciari livello E, il quale prevede una paga mensile lorda di 952,00 euro, circa 743,00 euro netti mensili, per 173 ore lavorative”. E’ per questa ragione che i lavoratori, in particolare 85 famiglie, hanno deciso di rompere il silenzio per sottolineare la condizione “al di sotto della soglia” come si evince da due sentenze del tribunale di Torino “le quali accolgono in toto la vertenza fatta dai lavoratori”.
Il rischio dell’eventualità che quanto denunciato potesse accadere, era già stato evidenziato in passato. “Dal 2019, anno in cui è stata pubblicata la nuova gara d’appalto – sottolinea ancora Romanelli – è stato fatto presente all’appaltante Università degli studi di Bari “Aldo Moro”, nella persona del direttore amministrativo Gaetano Prudente e del magnifico rettore Stefano Bronzini, il rischio che correvamo, ovvero il contratto servizi fiduciari che è del 40 % inferiore al multiservizi. La questione è stata fatta notare più volte con incontri, sit-in, lettere e l’università, nella persona del rettore, assicurava e riassicurava che a noi addetti non sarebbe cambiato nulla, dandoci la sua parola. Ora chiediamo che vengano mantenuti i requisiti economici e, soprattutto, la parola data” – ha concluso.