Bambini rimasti senza genitori, altri che hanno percorso centinaia di chilometri dalle loro case bombardate per raggiungere il confine della salvezza. Altri che non ce l’hanno fatta. Sono loro le vittime principali di questa guerra: la loro infanzia e la loro adolescenza distrutte.
Il bollettino delle prime tre settimane di guerra è drammatico: 97 bimbi uccisi, cento feriti. Fra loro anche la piccola Sasha di soli 9 anni che ha perso il braccio durante una sparatoria in cui è morto suo padre. La loro auto è stata travolta da una raffica di proiettili mentre fuggivano.
I bimbi ucraini sì sono trovati da un giorno all’altro senza una scuola, senza un tetto sotto cui vivere, senza sicurezza. Svegliati dai rumori assordanti delle bombe. Costretti a rifugiarsi nei bunker o ad intraprendere viaggi di chilometri verso il confine. Alcuni sono rimasti soli. Proprio durante la fuga c’è chi i genitori li ha presi. E sono stati “raccolti” da altre mamme e da altri papà che li hanno portati in salvo al confine.
Le immagini dei loro visi, alla frontiera, mentre mangiano un panino o accettano un regalo sono diventate virali. Come virale l’immagine in copertina: una bimba su una altalena davanti ad un palazzo distrutto.
La guerra in Ucraina ha cancellato la loro adolescenza, la loro infanzia, forse i giorni più felici per un bambino trasformati in un incubo. A quei bimbi, è a loro che i politici, che i capi di governo dovrebbero dare risposte. (Foto social)