Il terzo giro di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si è concluso a Brest, in Bielorussia. Secondo quanto annunciato su Twitter il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, ci sono stati ‘piccoli sviluppi positivi nel miglioramento della logistica per i corridoi umanitari’. Mosca ne ha aperti sei ma ‘solo verso la Russia’ dicono gli ucraini.
La giornata è stata caratterizzata proprio dallo scambio di forti accuse per il fallimento dei corridoi. “Intense consultazioni sono proseguite sul blocco politico di base delle regole, oltre che su un cessate il fuoco e sulle garanzie di sicurezza”, ha aggiunto Podolyak.
Più di 200 strutture sanitarie dell’Ucraina si sono trovate lungo le linee di conflitto o in aree di controllo modificate nel corso della prima settimana di conflitto con la Russia. Lo riferisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel primo bollettino elaborato per fare il punto sulla situazione sanitaria in Ucraina. L’Oms evidenzia come la possibilità di offrire assistenza ai malati e ai feriti in Ucraina sia diventata molto difficile. In certe aree “si rischia l’interruzione dei servizi sanitari”. Ci sono segnalazioni, “alcune già verificate”, di strutture sanitarie “danneggiate o distrutte”.
“Quanti morti vi servono per mettere in sicurezza i nostri cieli?”. Lo chiede il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. “Stiamo aspettando questa decisione, o (decidete) con le forze che avete o fornendoci aerei e sistemi anti-aerei che ci diano la forza di farlo”, ha ribadito Zelensky. “Durante la notte la Russia ha colpito Mykolayv, le aree residenziali, usando razzi e artiglieria. Hanno colpito Kharkiv, e i quartieri vicini e hanno colpito anche altre città”, ha detto ancora Zelensky, sottolineando che “questo non ha senso da un punto di vista militare, è semplicemente terrore”.