Dall’ossido di etilene al cadmio fino ad allergeni non indicati in etichetta. Sono 37 i richiami che il ministero della Salute ha emesso negli ultimi tre mesi, 25 solo a dicembre, 9 a gennaio e per ora tre a febbraio. In elenco si trova di tutto, dalle cozze cilene sgusciate cotte congelate ritirate per presenza di cadmio oltre il consentito, al riso con presenza di soia (allergene) non indicato in etichetta, ed ancora il sushi con elevato contenuto di iodio, le polpette al pomodoro con ossido di etilene. Stessa sostanza riscontrata in alcuni tipi di sale marino ed erbe aromatiche o peperoncino macinato.
I richiami sono obbligatori e rappresentano uno strumento fondamentale di vigilanza su quello che alla fine arriva sulle nostre tavole. Gli operatori del settore alimentare hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare il prodotto dal mercato. In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, gli operatori del settore alimentare devono inoltre provvedere al richiamo cioè devono informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.
La pubblicazione del richiamo nel portale internet del Ministero è a cura della Regione competente per territorio, che lo riceve direttamente dagli operatori alimentari, previa valutazione della ASl. Oltre ai richiami di prodotti alimentari, sono pubblicate on line anche le revoche dei richiami successivi a risultati di analisi favorevoli, scadenza o per altri motivi.
Tra i richiami principali compare quello per ossido di etilene, sostanza gassosa e inodore i cui valori in eccesso negli alimenti possono causare problemi di salute. Si tratta di un gas ampiamente utilizzato per sterilizzare materiali e dispositivi medici e chirurgici, ma dopo esser stato definito cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione, l’Europa ha bandito la sua applicazione per gli alimenti. Infatti, non è consentito l’utilizzo come biocida, a causa dei rischi dovuti alla sua tossicità, e non è neanche stato approvato in quanto sostanza attiva nei prodotti fitosanitari.