Sono stati numerosi i cittadini baresi, tra cui il sindaco Antonio Decaro e l’assessore Pietro Petruzzelli, ad osservare nel weekend appena trascorso la striscia di sabbia che divide in due la spiaggia Pane e Pomodoro: “Non ho resistito anche io a venire a vedere la nuova magia – scrive Decaro –. Sembra di camminare sull’acqua”.
Oltre all’immancabile occasione da immortalare sui social, il fenomeno legato alle correnti e alla bassa marea eccezionale (registrata in questi giorni anche a Venezia) potrebbe causare nei prossimi anni un “effetto palude” tra i frangiflutti e la costa fino al molo di San Nicola.
Il rischio palude è stato più volte ribadito, dal 2012, dall’architetto Gianvito Spizzico: “La state prendendo come cosa positiva – scrive – se non si draga il canale di calma e non si rimuove la saldatura, tutto il canale diventerà paludoso per mancanza di ossigenazione e ricambio delle acque con conseguente atrofizzazione”. Si tratterebbe quindi di un episodio da non sottovalutare, che emerge ogni anno ma con dimensioni sempre maggiori.
L’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli valuta delle possibili soluzioni: “Il dragaggio è una operazione molto lunga e complicata dal punto di vista amministrativo. L’amministrazione sta lavorando a delle progettazioni che, partendo dalle correnti meteomarine, ragioni sulle aperture degli scogli. In parte sono fenomeni naturali che modificano la costa”.
Cosa sono le paludi saline? Si formano generalmente in aree costiere che sono relativamente al riparo dalle dure onde del mare aperto (grazie ai frangiflutti) e dove si accumulano sedimenti fini come la sabbia. In questi casi l’acqua diventa meno ossigenata, andando a causare variazioni nell’ecosistema per pesci e alghe.